Si sono confrontati sull'applicazione delle STIR (Standardised Tactical  Incident Reactions) le linee guida con le quali UNIFIL  determina i comportamenti da adottare in caso di intervento, con grande attenzione alle azioni di controllo delle folla e al trattamento ed evacuazione dei feriti e hanno svolto attività di addestramento.

I militari italiani, ganesi e malesi nei primi 15 giorni di febbraio hanno svolto un'attività di familiarizzazione tra le truppe dei vari eserciti, ad evidenziare come la caratteristica principale delle missione UNIFIL sia la pluralità dei Paesi contribuenti.

Protagonisti di questa attività sono stati la Sector Mobile Reserve del Sector West composta  da una compagnia dei "Lancieri di Montebello"(8°), la Battalion Mobile Reserve composta dall'Armoured Recce Regiment ganese e la Battalion Mobile Reserve malese. L'attività di familiarizziazioe ha compreso addestramento ed esercitazioni congiunte che si sono svolte all'interno di varie United Nations Positions, le basi di UNIFIL.

Oltre all'addestramento sono state condotte pattuglie condotte tra i diversi assetti all'interno di tutta l'area di operazione  del settore a guida italiana di oltre 650 chilometri quadrati.

Il fine di questi momenti addestrativi è quello di accrescere le capacità di collaborazione, coordinamento e impiego delle unità che costituiscono la riserva del settore aumentando le potenzialità di manovra e rendendo il lavoro svolto dei peacekeeper più efficiente ed efficace. 

 
All'interno della Joint Task Force-Lebanon Sector  West al comando del Generale Diego Filippo Fulco,  collaborano i militari di 15 nazioni, e questo genere di confronto è davvero fondamentale. Un confronto sano e leale da soldato a soldato, una "familiarizzazione"  che non comprende solo il lato professionale riguardanti armi, mezzi, materiali, tecniche e procedure, ma che riguarda anche il lato umano di ogni casco blu e gli ricorda come assicurare la pace e la sicurezza sia l'obiettivo più importante di UNIFIL.