Partendo dalla parabola, nel vangelo di Matteo, dei vignaioli che una volta ricevuta la vigna non vogliono condividerne i frutti con il proprietario fino ad arrivare ad uccidere tutti coloro inviati a richiamarli alla loro responsabilità, papa Francesco ricorda che il passo odierno del vangelo è attuale anche per la nostra epoca.

"Coloro che hanno un’autorità, qualsiasi autorità, anche nella Chiesa, nel popolo di Dio, possono essere tentati di fare i propri interessi, invece di quelli di Dio stesso. E Gesù dice che la vera autorità è quando si fa il servizio, è nel servire, non sfruttare gli altri. La vigna è del Signore, non nostra. L’autorità è un servizio, e come tale va esercitata, per il bene di tutti e per la diffusione del Vangelo. È brutto vedere quando nella Chiesa le persone che hanno autorità cercano i propri interessi".

E la vicenda che negli scorsi giorni ha visto protagonista monsignor Becciu, persino con gli ultimi sviluppi che indicano che avrebbe inviato denaro agli accusatori del cardinale Pell, non può non venire alla mente con le parole di Bergoglio, che ha poi aggiunto: 

"San Paolo, nella seconda Lettura della liturgia odierna, ci dice come essere buoni operai della vigna del Signore: quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato; ciò che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto quotidiano del nostro impegno. Ripeto: quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato; ciò che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto quotidiano del nostro impegno. È l’atteggiamento dell’autorità e anche di ognuno di noi, perché ognuno di noi, nel suo piccolo, ha una certa autorità. Diventeremo così una Chiesa sempre più ricca di frutti di santità, daremo gloria al Padre che ci ama con infinita tenerezza, al Figlio che continua a donarci la salvezza, allo Spirito che ci apre il cuore e ci spinge verso la pienezza del bene".

Dopo la preghiera dell'Angelus, Francesco ha ricordato di essere stato ad Assisi, ieri, per firmare la nuova Enciclica Fratelli tutti sulla fraternità e l’amicizia sociale:

"L’ho offerta a Dio sulla tomba di San Francesco, che me l’ha ispirata, come la precedente Laudato si’. I segni dei tempi mostrano chiaramente che la fraternità umana e la cura del creato formano l’unica via verso lo sviluppo integrale e la pace, già indicata dai Santi Papi Giovanni XXIII, Paolo VI e Giovanni Paolo II. Oggi, a voi che siete in Piazza – e anche fuori dalla Piazza – ho la gioia di regalare la nuova Enciclica, nell’edizione straordinaria dell’Osservatore Romano. E con questa edizione ricomincia la quotidiana edizione cartacea dell’Osservatore Romano. Che San Francesco accompagni il cammino di fraternità nella Chiesa, tra i credenti di ogni religione e tra tutti i popoli"."Oggi si conclude il Tempo del Creato, iniziato il 1° settembre scorso, nel quale abbiamo celebrato un “Giubileo per la Terra” insieme ai nostri fratelli di diverse Chiese cristiane. Saluto i rappresentanti del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, i vari circoli Laudato si’ e le associazioni di riferimento, impegnati in percorsi di ecologia integrale. Mi rallegro per le iniziative che oggi si svolgono in diversi luoghi, in particolare ricordo quella nella zona del Delta del Po".