La rucola Igp della piana del Sele potrebbe perdere il marchio e il suo valore ,se si costruisse l’aeroporto Costa D’Amalfi.
Dott. Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo - Salerno.
In riferimento all’articolo comparso su Dire:
www.dire.it/28-10-2021/681201-la-rucola-della-piana-del-sele-igp-uneccellenza-da-680-milioni-annui
Purtroppo quando si leggono alcuni articoli e quando si ascoltano alcune dichiarazioni del Presidente Busillo, non resta che sorridere.
Vorrebbe il presidente farci credere che produrre prodotti agricoli dove esiste un alto tasso di inquinamento è un ottimo investimento per il futuro?
Innanzitutto la stessa Bonduelle è stata avvertita che coltivare la rucola in una zona dove esisterà un aeroporto con tutti gli inquinanti diretti e indiretti non sarebbe possibile e le varie certificazioni e aziende andrebbero sottoposte a controlli serrati . Non si riuscirebbero a mantenere gli standard necessari, assurdo pretendere alcune fasi nella produzione e lavorazione e poi innaffiare l'ambiente con inquinanti vari diretti e indotti.
Purtroppo un aeroporto porta una ricaduta di inquinanti certi , tra l’altro anche metalli pesanti , pericolosissimi secondo le ultime ricerche ed entro un raggio di ben 15 km ( lo dice lo stesso Master Plan e attenzione previsioni per solo 500.000 passeggeri entro 10 anni e non per i milioni di cui si parla) . Queste sostanze sono nocive per animali, per umani e si bioaccumulano nei terreni. Noi le abbiamo ritrovate in ammalati di cancro, nel mondo le ricerche convalidano ogni giorno di più i nostri studi pubblicati negli USA.
Raccontare poi che si aspetta il “ Cargo “ , allora significa solo disinformazione e disinformare.
Nel master plan dell’aeroporto Costa D’Amalfi, non esiste assolutamente il Cargo , come non esistono tante altre cose di cui si parla.
Lo sviluppo dello stesso con ipotesi molto ottimistiche è stato visto al 2045 , e proprio al 2045 se tutto dovesse andare bene si prevederebbero 8500 posti di lavoro !
Purtroppo la piana del Sele potrebbe con il tempo diventare la prossima “ terra dei fuochi “ pertanto altro che agricoltura , Rucola igp quarta gamma e mozzarelle . La stessa concorrenza potrebbe fare dell'inquinamento della zona il cavallo di battaglie future.
Ogni qualvolta si fanno affermazioni del genere senza tenere conto della realtà non solo si fa disinformazione ma si alterano le realtà a sfavore della popolazione.
Troppo facile dire dopo: “Non lo sapevo”.
Resto in attesa del parere della Bonduelle che dovrebbe spiegarci se è possibile produrre rucola Igp e quarta gamma sotto un aeroporto.
Dovrebbe raccontarci che gli standard per quarta gamma sono mantenuti. Ma questo dovrebbe scriverlo nero su bianco e magari indicare chiaramente sui prodotti non solo il luogo di provenienza ma le infrastrutture inquinanti che circondano la zona di produzione !
Che un presidente racconti questo è gravissimo. : "Investendo nello scarto zero e su un piano strategico per l’export, il Consorzio punta inoltre attraverso il marchio Igp ad ascendere per fatturato nella classifica dei prodotti bandiera del made in Italy. “I margini ci sono tutti – ha concluso Busillo – e poter far partire i nostri prodotti con aerei cargo direttamente dall’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi, che insiste nell’area della nostra produzione e che speriamo entrare in attività come annunciato nel 2023, sarebbe oggettivamente un valore aggiunto”.
Si pensa davvero di produrre e confezionare quarta gamma e rucola Igp sotto un aeroporto con traffici di 5.000.000 di passeggeri ?
Ma davvero poi si parla di Cargo quando nel Master plan del Costa D'Amalfi ,approvato con prescrizioni , il cargo non è neppure contemplato nell'orizzonte temporale decennale?
Ma davvero qualcuno crede ed è convinto che alcuni giochetti possono riuscire e andare a buon fine ?
Ma davvero si pensa che la scienza e chi fa scienza possa essere ignorato a favore di una Politica terra terra e di piccoli interessi di pochi ?
Ma davvero si pensa che è giunto il momento di cambiare il modo di fare progresso, che la terra non è più in grado di riparare gli errori umani, che bisogna ridurre le emissioni, cercare di evitare i disastri climatici ..... e la soluzione sarebbe quella di costruire aeroporti nei luoghi dove si produce alta qualità di prodotti agricoli?
Ma la Pandemia da Covid , se qualcuno conosce tutti gli aspetti , non ha davvero insegnato ancora nulla ?
Ma davvero il consumo di suolo , togliere 56 ettari in piena zona fertile non interessa a nessuno ?
Ma davvero a tanti cittadini ignari interessa il compostaggio o la pizzeria a legna sotto casa o il sacchetto dei rifiuti e non comprende cosa è una criticità ambientale da aeroporto ?
Possibile che il comparto agricolo che magnifica tanta ricchezza vuole poi produrre in un ambiente così fortemente inquinato dalla presenza di un aeroporto e strutture connesse ?
Chi scrive non esprime un suo pensiero astratto, ma un suo autorevole parere, oserei dire inconfutabile, confortato dal fatto che senza alcun dubbio dove ci sono aerei che decollano e atterrano sotto di essi non può esserci "il paradiso". Tra l'altro quel tipo di inquinanti come abbiamo pubblicato è altamente incriminato per tante patologie non ultimo il cancro e malformazioni.
Certamente all'attenzione dei vari organi competenti ci sarà qualche altra riflessione da fare. Infatti, le condizioni per avere ottenuto il marchio IGP devono restare invariate.
Una volta che i prodotti hanno ottenuto il riconoscimento DOP o IGP, la denominazione deve essere, presso i singoli produttori, costantemente soggetta a controlli di compatibilità tra i quali viene considerato lo stesso ambiente esterno.
Qualcuno dovrebbe davvero iniziare a meditare seriamente .
Per conoscere di più sempre dello stesso autore:
fai.informazione.it/E04496A4-46D0-4E0C-A6DE-45AE34D1EAD9/Sara-compatibile-il-marchio-IGP-per-la-rucola-della-Piana-del-Sele-e-la-quarta-gamma-con-l-aeroporto-e-le-altre-criticita-nell-area-di-Pontecagnano-e-Bellizzi