A marzo l'Istat registra la terza flessione consecutiva dell'indice destagionalizzato della produzione industriale, il cui dato congiunturale diminuisce del -0,6% rispetto a febbraio. L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale solo per i beni strumentali (+0,7%); mentre cala per i beni intermedi (-0,4%), per l'energia e per i beni di consumo (-1,4% in entrambi i settori).

Nella media del primo trimestre, la diminuzione è più contenuta, pari al -0,1% rispetto ai tre mesi precedenti.

Corretto per gli effetti di calendario, a marzo l'indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del -3,2% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2022). Crescono solo i beni strumentali (+3,9%); diminuiscono, invece, i beni di consumo (-4,7%), i beni intermedi (-6,0%) e, in misura più marcata, l'energia (-11,2%).

Tra i settori di attività economica in crescita tendenziale si segnalano la fabbricazione di mezzi di trasporto (+12,4%), la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%) e la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+3,3%). Le flessioni più ampie si registrano nell'industria del legno, della carta e della stampa (-13,4%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-12,5%) e nell'attività estrattiva (-11%).