Siamo per fortuna molto lontani dal bilancio dei 1800 morti causati nel 2005 dall'uragano Katrina, ma il bilancio delle vittime dell'uragano Ian è già arrivato a toccare quasi quota 100, e molto probabilmente è destinato a crescere, mentre le squadre di soccorso continuano a cercare i sopravvissuti e a verificare l'elenco dei dispersi, confidando che questo possa diminuire.

Più della metà delle vittime sono state registrate nella contea di Lee, in Florida, dove Ian ha toccato terra con venti e pioggia che lo classificavano come uragano di categoria 4.

Nella contea, le località più duramente colpite sono state Fort Myers, Sanibel e Pine Island, secondo quanto dichiarato dalle autorità locali  in una conferenza stampa. La contea di Lee, a causa dei danni provocati dall'uragano, è stata descritta dal governatore della Florida, Ron DeSantis, come "ground zero".

Naturalmente, dopo ogni tragedia che si rispetti, si aprono le polemiche sul fatto che si sarebbe potuto e dovuto fare di più... non tanto per evitare i danni causati dall'uragano, quanto nell'evacuare le persone che sarebbero state coinvolte dalla sua furia. Le autorità però, negano di non aver fatto tutto quanto era nelle loro possibilità. 
 
Nonostante siano ormai trascorsi cinque giorni dal suo passaggio, in Florida circa mezzo milione di edifici, residenziali e non, sono ancora senza elettricità e per la maggior parte delle utenze questa non potrà essere ripristinata prima del 7 ottobre.

Previsioni preliminari parlano di danni fino a 75 miliardi di dollari. Il presidente Biden dovrebbe recarsi in Florida mercoledì.