Esteri

I soldati israeliani hanno arrestato anche Mohammed Tamimi, cugino di Ahed, la Giovanna d'Arco palestinese

«Mi hanno tenuto in una cella fredda, ammanettato dietro la schiena per ore… mi hanno accusato di aver lanciato pietre ai soldati durante le manifestazioni a Nabi Saleh, ma io alle proteste contro l’occupazione non vado, sono molto debole».

Questa dichiarazione, ripresa da Michele Giorgio per il Manifesto, riporta le parole di Mohammed Tamimi, il cugino quindicenne di Ahed Tamimi, la ragazzina palestinese prigioniera degli israeliani in attesa che inizi il processo in cui rischia di essere condannata fino a 10 anni di carcere per aver spinto e schiaffeggiato due soldati dell'esercito di Tel Aviv che volevano perquisire la sua abitazione.

Mohammed era stato arrestato nelle prime ore di lunedì scorso, con altri 9 palestinesi, di cui la metà minorenni. Dopo essere stato interrogato dalla polizia è stato rilasciato.

Come dimostra la fotografia all'inizio dell'articolo, Mohammed Tamimi presenta un'evidente malformazione del cranio e ferite al volto. Sono le conseguenza di un proiettile di "gomma" sparato dai soldati israeliani lo scorso dicembre. E proprio a causa di quel ferimento, Ahed aveva colpito i due soldati israeliani, come da lei ripetuto più volte.

Adesso Mohammed Tamimi è in attesa di essere sottoposto ad un nuovo intervento chirurgico per ripristinare parte del suo cranio rimosso in precedenza in seguito al ferimento. Nonostante le sue condizioni, un medico militare israeliano ha approvato il suo arresto!

Autore Giuseppe Ballerini
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