In base ai dati Istat, a luglio 2017 l'andamento dei prezzi continua a non essere in linea con il valore che dovrebbe indicare una crescita economica stabile e duratura. Infatti, l'inflazione in Italia, invece di crescere, continua a diminuire.
Il target superiore al 2% indicato da Draghi per i paesi del'eurozona sembra sempre più difficile da raggiungere. Dopo il dato di Aprile dell'1,9% di crescita (ma con un'inflazione di fondo intorno all'1%), l'Istat ha poi continuato a registrare valori in progressiva discesa rispetto ad un anno fa.
A luglio 2017 l'indice dei prezzi al consumo (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,1% su base mensile e dell'1,1% rispetto a luglio 2016, mentre lo scorso giugno era del +1,2%.
Questo ennesimo rallentamento della crescita dei prezzi, come accennato in precedenza il dato indica che questo è il terzo mese consecutivo di calo, si deve principalmente ai prezzi dei Beni energetici,a quelli dei Servizi relativi ai trasporti (+3,2% da +4,1% del mese precedente) ed al calo dei prezzi dei Servizi relativi alle comunicazioni (-1,4% da +0,1%).
L'inflazione di fondo, cioè l'inflazione misurata al netto degli energetici e degli alimentari freschi, scende anch'essa di un decimo di punto percentuale (+0,8% da +0,9% di giugno), mentre quella al netto dei soli Beni energetici si attesta allo 0,9% (come nel mese precedente).
L'incremento su base mensile dell'indice generale dei prezzi, molto limitato, è imputabile a fattori stagionali, con l'aumento dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,6%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%), rispetto alle diminuzioni registrate dai prezzi dei Beni alimentari (-0,7%) e dei Beni energetici (-1,0%).
Rispetto al 2016 la crescita dei prezzi rallenta sia per quanto riguarda i beni (+0,8% da +0,9% di giugno), sia per quanoto riguarda i servizi (+1,3% da +1,5%).
Pertanto, l'inflazione acquisita per il 2017 è pari a +1,2% per l'indice generale e +0,8% per la componente di fondo.