Gli attacchi all'infrastruttura ucraina iniziati lo scorso ​​​​10 ottobre sono condotti dalle forze armate russe sui obiettivi relativi a energia, industria (settore difesa), comandi militari e comunicazione.

Da allora, praticamente ogni giorno, sono stati annunciati allarmi antiaerei che in alcune occasioni hanno interessato anche tutto il paese. Nel pomeriggio odierno, un allarme anti-missile è stato dichiarato negli oblast di Sumy, Kharkiv, Cherkasy, Dnepropetrovsk e Poltava, secondo quanto riferito da Kiev.

Il ministro ucraino dell'Energia, Herman Halushchenko, ha dichiarato che le centrali nucleari, che ieri non ricevevano più alimentazione per gestire normalmente i sistemi di raffreddamento costringendole a ricorrere ai generatori, riprenderanno a funzionare entro questa sera, contribuendo così a mitigare la mancanza di corrente che interessa gran parte dell'Ucraina a partire dalla capitale che perlomeno, secondo quanto dichiarato dal sindaco, avrebbe ripristinato completamente o quasi, l'approvvigionamento idrico.

Intervenendo ieri al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, Zelensky ha proposto di adottare una risoluzione che condanni gli attacchi missilistici della Federazione Russa, che lui ha definito terrorismo energetico:

"Quando la temperatura esterna è sotto lo zero e decine di milioni di persone rimangono senza elettricità, riscaldamento e acqua a causa dei missili russi che colpiscono le strutture energetiche" ha detto il presidente ucraino, "questo è un evidente crimine contro l'umanità".

Secondo Andrey Yusov, portavoce dell'intelligence del ministero della Difesa ucraino, la Russia avrebbe bisogno di una settimana per prepararsi al prossimo attacco di massa contro l'Ucraina, per il quale prevede che saranno utilizzati missili non di ultima generazione, perché le riserve russe di armi ad alta precisione sarebbero esaurite.

Nel frattempo, in un briefing con la stampa di questo giovedì, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha dichiarato che ci sono prove crescenti che indicano che in Ucrafikjna è in atto scontro tra Russia e Nato in Ucraina, con il numero di esperti dell'alleanza atlantica coinvolti nel conflitto a supporto di Kiev sta aumentando. 

"L'esercito ucraino è stato a lungo completamente dipendente dalle forniture di armi occidentali, dalla loro intelligence, dai loro istruttori e dai loro mercenari. È semplicemente uno strumento", ha detto la Zakharova. "Stanno emergendo sempre più fatti che indicano che c'è uno scontro tra Russia e Nato in Ucraina. Sempre più esperti militari dei paesi dell'alleanza stanno combattendo in una dozzina di compagnie militari e nelle forze armate ucraine".