Sabato, alle ore 10, sul sagrato della Basilica di San Pietro si sono celebrate le esequie solenni di papa Francesco. La liturgia esequiale è stata  presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio. Il rito ha incluso la liturgia della Parola, l’omelia, la preghiera dell’Agnus Dei e il canto In Paradisum all’uscita del feretro.

Alla cerimonia hanno preso parte 182 delegazioni da tutto il mondo, con la presenza di 50 capi di Stato e 10 sovrani. Enorme il numero delle persone presenti. Tra piazza San Pietro, via della Conciliazione e zone circostanti erano almeno 250mila quelle accorse per dare l'ultimo saluto al Papa. Altre 150mila hanno costituito le ali ininterrotte di folla che hanno accompagnato il feretro lungo i 6 Km del percorso tra la Basilica di San Pietro e quella di Santa Maria Maggiore, il luogo della sepoltura. Un lungo ininterrotto applauso ha accompagnato il percorso della bara adagiata sulla papamobile.

Il feretro di Papa Francesco è stato tumulato in una cappella della Basilica di Santa Maria Maggiore, come da sue ultime volontà. Il rito della sepoltura è stato presieduto dal cardinale camerlengo Kevin Joseph Farrell.

La morte di Papa Francesco chiude un pontificato di dodici anni caratterizzato da riforme, impegno verso i poveri e dialogo interreligioso. Le esequie hanno rappresentato non solo un momento di cordoglio universale, ma anche un’occasione di riflessione sul futuro della Chiesa Cattolica e sull’eredità spirituale lasciata dal primo Pontefice proveniente dalle Americhe.

Secondo il diritto canonico, il conclave per eleggere il nuovo Pontefice dovrà aprirsi tra i 15 e  i 20 giorni dall’inizio del periodo di Sede Vacante, pertanto nella settimana tra il 5 e l'11 maggio. 

Per eleggere un nuovo papa è necessaria una maggioranza di due terzi. Nel primo pomeriggio del conclave si svolge una tornata di votazioni, dopodiché le votazioni si terranno fino a quattro volte al giorno. Dopo il terzo giorno, i cardinali possono prendersi una pausa di un giorno prima di riprendere le votazioni. Se dopo 33 turni non si raggiungerà alcuna decisione, si procederà al ballottaggio tra i due candidati più votati, con l'eletto che dovrà comunque ottenere i due terzi dei voti.