Malgrado gli inviti di Trump ad alzare i livelli produttivi così da abbassare i prezzi del petrolio, l'OPEC sta tirando dritto per la sua strada.

La conseguenza è che le quotazioni di Brent e WTI continuano a marciare verso l'alto con il Brent che è arrivato a quotare intorno agli 85 euro, mentre il WTI è salito a 75.

Per l’OPEC l'occasione è ghiotta con la domanda di greggio permette di "aggiustare" i bilanci in molti Paesi produttori.

Non solo. A novembre, le sanzioni Usa contro l’Iran inizieranno a comprendere anche le esportazioni di greggio da Teheran. È evidente che una diminuzione delle fonti di approvvigionamento non potrà non avere conseguenze sul prezzo del petrolio.

Quindi, l'unica previsione che, al momento, è possibile fare è che il prezzo del greggio La matassa quindi s’è fatta intricata. C’è comunque una sola certezza al momento, che il prezzo del petrolio non diminuirà.