Rebrov, ct Ucraina: “Ceferin dice Italia? Non mi preoccupo”
“A questo deve pensare la gente ucraina, non i nostri calciatori che devono restare concentrati e pronti per scendere in campo. Queste parole non vanno ad influenzare in alcun modo la nostra partita. Non mi preoccupo”. Così il ct dell’Ucraina, Sergyi Rebrov, in conferenza stampa, fornisce un commento sulla frase detta giorni fa dal presidente dell’Uefa Aleksander Ceferin, secondo il quale “l’Italia deve a tutti i costi partecipare all’Europeo”.
Ma, secondo Rebrov, qual è il sentimento che accompagna la nazionale dell’Ucraina? “Stiamo vivendo un momento difficile e vogliamo regalare delle emozioni positive alla nostra gente – risponde -, vogliamo essere di supporto in qual che modo sapendo che le partite della nazionale possono aiutare i nostri ragazzi, i nostri soldati. Non abbiamo bisogno di motivazioni extra per una partita del genere”. “Ho grande rispetto per l’Italia – conclude -, in cui ci sono ottimi giocatori, ma non ho bisogno di nessuno di loro. Sono forti, però io mi tengo i miei”.
Spalletti sfoglia la margherita: Raspadori o Scamacca in attacco
Questa mattina l’Italia di Luciano Spalletti è scesa in campo per un ultimo allenamento prima della partenza di questo pomeriggio per Leverkusen, dove domani in campo neutro affronterà l’Ucraina. Agli azzurri basterà un pareggio per qualificarsi a Euro 2024.
Il ct Spalletti ha potuto lavorare col gruppo completo su prove tattiche i movimenti e iniziazione di aggressione sul portatore di palla avversario, in particolar modo col tridente d’attacco formato da Politano, Raspadori e Chiesa che spesso andavano in pressing sul costruttore di gioco avversario. Per quanto riguarda la possibile formazione anti Ucraina Spalletti questa mattina non ha dato particolari indicazioni avendo mischiato i giocatori nelle due squadre che si sono affrontate con gli esercizi tattici. Di certo il ct recupera in difesa Di Lorenzo che ha scontato la giornata di squalifica.
A centrocampo non è comunque da escludere un trio formato da Jorginho in cabina di regia con ai suoi fianchi Barella e Frattesi. Lo schema tattico di Spalletti sembra essere quello di rimanere il più possibile nella metà campo avversaria e favorire gli inserimenti in attacco dei suoi centrocampisti, Frattesi su tutti. Al centro dell’attacco tra Raspadori o Scamacca Spalletti deciderà solo una volta che la nazionale azzurra sarà arrivata in Germania.
Barella, niente calcoli con l’Ucraina: “Siamo i campioni in carica…”
“Loro sono una squadra forte, ma noi siamo consapevoli delle nostre capacità e vogliamo difendere il titolo che ci siamo guadagnati con merito. Prima bisogna passare da questa sfida difficile, però, il calcio e la vita sono così. Ma siamo pronti”. Così il centrocampista della Nazionale, Nicolò Barella intervenuto ai microfoni di Sky Sport alla vigilia della partita decisiva per la qualificazione a Euro 2024 contro l’Ucraina. “Entreremo in campo per vincere, per non trovarci poi in situazioni scomode, sappiamo di avere due risultati a favore ma sarebbe meglio chiuderla subito per poi gestire al meglio la situazione”, ha aggiunto.
Il giocatore dell’Inter torna poi sul successo contro la Mecedonia all’Olimpico: “Abbiamo preso due gol su calci d’angolo, ma non ho pensato mai a una situazione difficile. A questi livelli, in campo internazionale, quando sbagli vieni punito subito e per questo bisogna sempre migliorare. Io ho sempre avuto la sensazione di poter vincere ed è stata bella anzi la reazione nell’andare a cercare il quarto e il quinto gol invece di chiudersi dietro”, ha detto.
Per quanto riguarda la formazione di domani e la possibilità di giocare con il suo compagno in nerazzurro Frattesi, Barella ha dichiarato: “Chiunque gioca in questa nazionale ha sempre fatto bene, anche Frattesi è un ottimo elemento. Non so quali saranno le scelte del mister, ma chiunque giocherà farà bene”. Infine ancora sugli avversari. “Hanno grandi individualità, basta vedere dove giocano i loro giocatori, sono veloci e hanno tecnica. Già a San Siro abbiamo dimostrato che fanno fatica se gestiamo noi la palla e dobbiamo cercare di fare questo”, ha concluso.
Spalletti carica l’Italia: “Le motivazioni vanno oltre il timore”
In palio c’è la qualificazione diretta a Euro 2024, appuntamento che l’Italia insegue da campione in carica. Sul campo neutro di Leverkusen sarà decisiva la sfida all’Ucraina, 13 punti e 2° posto come gli Azzurri nel girone (Inghilterra capolista già qualificata) ma indietro negli scontri diretti: ecco perché alla nostra Nazionale basta una vittoria o un pareggio per staccare il pass e partecipare alla fase finale in Germania senza passare per i playoff. Dopo il 5-2 alla Macedonia del Nord, chi ha introdotto il match alla vigilia è stato il CT Luciano Spalletti ai microfoni di Sky Sport.
Che vigilia è per l’Italia?
“Sappiamo cosa ci andiamo a giocare. Molti vogliono mettere timore ricordandoci l’importanza e il traguardo della partita. Le motivazioni vanno oltre il timore. La domanda da porsi è un’altra: ‘La devo vincere? La voglio vincere?’. Ma lo dicono tutti. Per essere più realisti: ‘La posso vincere? Sì’. Questo annulla tutti quei timori che ci sono e che passano davanti alla gara”.
È stato un allenamento diverso oggi?
“A Roma siamo stati bravi ad accettare ciò che la partita ci ha messo davanti. Potevamo fare qualcosa di più, non si deve concedere il minimo dubbio perché altrimenti il calcio può presentarti il conto come accaduto sul 3-2. Non va guardato solo ciò che si fa bene, ma soprattutto nelle difficoltà avute questi giocatori ci hanno mostrato la grande voglia, dimostrazione e disponibilità nel vestire la maglia azzurra”.
Cosa occorre contro l’Ucraina?
“Nella voglia di attaccare e pressare non dovremo mai perdere ordine e equilibrio. Loro hanno l’attacco come reparto più forte, potrebbero crearci problemi ribaltando l’azione. Quando c’è la possibilità e le distanze giuste potremo pressarli, se le distanze si allungano dovremo concedere campo e abbassarci ma senza lasciare spazi che poi diventano difficili da rioccupare con ripiegamenti e ricomposizioni”.
È più una partita da Scamacca o Raspadori?
“Quando si prepara una partita lo si fa sapendo di avere 5 sostituzioni. Avendo un attaccante forte e fisico e un attaccante forte e tecnico, si cerca di farli funzionare tutti e due. Si cerca di averli in relazione alla squadra nonostante caratteristiche diverse”.
Jorginho fa bene a questa Nazionale?
“Il rigore l’ha ribattuto perché ha personalità, l’ha battuto anche bene per come si era messo il portiere. Forse poteva angolare di più, ma la sua caratteristica di battere i rigori è questa. Abbiamo anche altri rigoristi, forse lo metteremmo in difficoltà rimandandolo al dischetto come avevo fatto per gioco in conferenza stampa l’altro giorno. Si valutano anche altre situazioni. Come regista ha organizzazione non solo con la palla, ma anche indicando le posizioni ai compagni. E poi ha personalità, è abituato a gestire la squadra”.