Niente Festival della Mente per Matteo Renzi
«Il segretario del PD Renzi ospite al "Festival della Mente" di Sarzana con annesse lettere di invito alla "lectio magistralis" che arrivano direttamente dal Sindaco Cavarra?
Se esistesse invocherei l'intervento di una soprintendenza dell'intelletto per danneggiamento culturale irreversibile a carico del cittadino. ... Il ritiro del patrocinio e del logo della Regione Liguria dall'evento mi sembra il minimo che si possa fare.»
Così aveva scritto sul proprio profilo facebook Giacomo Giampedrone, assessore alla regione Liguria, dopo aver appreso della lettera circolare di invito con cui il sindaco PD di Sarzana, il più che renziano Alessio Cavarra, chiamava a raccolta la popolazione per assistere ad un evento "Fuori Festival" che avrebbe arricchito il programma della 14esima edizione del Festival della Mente: nientepopodimenoche la presenza dell'ex presidente del Consiglio Matteo Renzi, sabato 2 settembre alle ore 11 presso la piazza d'Armi della Fortezza Firmafede, per presentare il suo ultimo libro Avanti.
Come già faceva ipotizzare il post dell'assessore Giampedrone, la partecipazione di Renzi al Festival della Mente - già di per sé un ossimoro... molto più adeguata sarebbe stata la sua partecipazione al festival della bugia - non poteva passare inosservata e non poteva non avere conseguenze.
Così, a stretto giro, è arrivata la reprimenda del presidente della regione Liguria Giovanni Toti.
«CARI AMICI DEL PD, L'EPOCA DELLA DOPPIA MORALE È FINITA.
Dopo aver ascoltato le critiche della sinistra per uno spettacolo culturale del giornalista Paolo del Debbio e aver letto quotidianamente gli appunti dei medesimi signori del Pd circa il costo delle iniziative di marketing territoriale di promozione turistica, in poche ore si scopre che:
- la città di Sarzana, una delle ultime che il Pd governa in Liguria, finanzia e promuove, con tanto di lettera di invito del sindaco Cavarra, la presentazione del libro del Segretario del Pd Matteo Renzi all'interno del "Festival della mente", manifestazione culturale pagata con soldi pubblici e della Fondazione Carispezia (nulla da dire?).
- si scopre inoltre che ragazzi che dovrebbero imparare un mestiere vengono utilizzati nel sistema pubblico dell'alternanza scuola-lavoro agli stand della Festa dell'Unità di Genova, per finanziare, lavorando gratuitamente, le attività del Partito.
Cari amici del Pd, l'epoca della doppia morale è finita. Smettete di considerare la Liguria e l'Italia come una cosa vostra. Gli elettori hanno già più volte decretato che non è così. E' finito nella nostra regione, e finirà presto in Italia, il tempo in cui tutto vi è permesso, facendo pure la morale agli altri.
Alla festa dell'Unità potete lavorare voi, che di lavoro avete poca esperienza, avendo sempre campato di incarichi pubblici. E se Renzi vuole presentare il suo libro a Sarzana (visto che si vota l'anno prossimo) liberissimo di farlo e anche benvenuto. Ma non a spese del contribuente ligure e dei fondi di una fondazione che meglio potrebbero essere utilizzati. E non in una manifestazione pubblica che è di tutti, non più solo dei dirigenti del Pd. Quante elezioni dovete perdere per capirlo?»
Attimo di smarrimento tra gli organizzatori del Festival. Per rispondere alle considerazioni di Toti ecco che arriva la nota stampa del 26 agosto.
«In riferimento alla presentazione del libro di Matteo Renzi “Avanti. Perché l’Italia non si ferma” (Feltrinelli), organizzata dal Comune di Sarzana il 2 settembre prossimo, si precisa che tale evento non rientra nel programma del Festival della Mente – come risulta da quanto reso pubblico finora –, è estraneo ai contenuti del medesimo e i relativi costi esulano dal budget della manifestazione.
Tale presentazione, come succede di consueto per altre iniziative previste nei tre giorni del festival, è stata organizzata esclusivamente dal Comune di Sarzana il quale ovviamente dispone in piena autonomia degli spazi cittadini destinati a eventi.»
In pratica il Comune di Sarzana, che organizza il Festiva della Mente, con il sindaco che in occasione di tale evento invita Renzi per contribuire ad affiancare i temi dell'attualità a quelli del Festival, si è temporaneamente dissociato da se stesso per organizzare un evento che appartiene e non appartiene allo stesso tempo al Festival.
Un sofismo degno di Dione Crisostomo, ma ritenuto insostenibile addirittura anche da uno come Matteo Renzi che, suo malgrado, si è visto costretto a declinare l'invito. Incredibile!