Il bilancio delle vittime del raid dell'esercito israeliano nella città occupata di Jenin, nel nord della Cisgiordania, è salito a nove e il numero dei feriti a 20 di cui 4 gravi, secondo il Ministero della Sanità palestinese.Tra le vittime una donna anziana, Magda Obaid di 60 anni. Due dei giovani uccisi sono stati identificati come Saeb Issam Mahmoud Izreiqi, 24 anni, e Izzidin Yassin Salahat, 26 anni.Il ministro della Sanità, Mai al-Kaileh, ha affermato che i primi soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese (RPC) presenti sul posto non hanno potuto evacuare i feriti perché i soldati israeliani hanno limitato l'accesso al campo e impedito il passaggio alle ambulanze [non è certo la prima volta che accade, ndr].Al-Kaileh ha aggiunto che le forze di occupazione hanno lanciato lacrimogeni verso la sezione pediatrica dell'ospedale governativo di Jenin, provocando casi di soffocamento tra i palestinesi, comprese donne e bambini.

Così l'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riassunto l'ennesimo raid israeliano nel campo profughi di Jenin. 

La Jihad islamica ha confermato di aver combattuto contro le forze israeliane durante il raid, mentre il gruppo islamista Hamas ha dichiarato che anche i suoi uomini hanno partecipato agli scontri. Un funzionario della Jihad islamica, secondo quanto riporta la Reuters, ha dichiarato che gli eventi a Jenin sono una "guerra da parte di Israele contro il popolo palestinese" e potrebbero non limitarsi alla sola Jenin se non verranno fermati.

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver inviato a Jenin forze speciali per arrestare membri della Jihad islamica sospettati di aver effettuato e pianificato attacchi terroristici.

"Questo gruppo era una bomba a orologeria. Se non avessimo agito, l'avrebbero fatto loro", ha detto ai giornalisti un alto ufficiale dell'IDF. "Durante il tentativo di arresto, i ricercati hanno aperto il fuoco e nello scontro tre di loro sono rimasti uccisi e un quarto è stato arrestato. I ricercati, membri della Jihad, sono stati coinvolti in recenti e vaste attività terroristiche e sono sospettati di aver effettuato diversi attacchi a fuoco contro le forze dell'IDF e di aver pianificato altri attacchi".

I militari israeliani hanno detto che il raid è stato effettuato a seguito di "accurate informazioni" fornite all'esercito dall'agenzia di sicurezza dello Shin Bet.

Il portavoce del presidente dell'Autorità palestinese Mahmoud Abbas, Nabil Abu Rudeineh, ha affermato che Israele "sta compiendo un massacro a Jenin in mezzo al silenzio della comunità internazionale".

Come commentare quanto accaduto?

Il nuovo esecutivo israeliano appena nato è già in difficoltà. Per distrarre l'opinione pubblica del Paese dalle proteste per la riforma della giustizia che vuole portare la magistratura sotto il diretto controllo della maggioranza di governo, quasi certamente ha deciso di aumentare il livello di scontro già in atto con la resistenza armata palestinese, in modo da provocare una sua risposta che dia poi al governo Netanyahu e agli estremisti di destra che lo supportano (ultraortodossi e non) la scusa per compiere ulteriori stragi nei territori occupati.

Tutto questo nella più assoluta indifferenza della comunità internazionale, la stessa che fa riferimento alla tutela e al rispetto dei diritti umani per giustificare l'invio di armi a Kiev. Ed è la stessa che plaude ad Israele che da decenni sta facendo ciò per cui la Russia è stata sanzionata e condannata.

Non solo. Il 27 gennaio saranno commemorati i morti della shoah, nel Giorno della Memoria istituzionalizzato in molti Paesi anche come occasione di condanna per discriminazioni e violenze. E ancora una volta, nessuno ricorderà di spiegarci perché gli ebrei israeliani adesso abbiano il diritto di discriminare e assassinare il popolo palestinese... con il consenso della democraticissima comunità internazionale.


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