"Vinciamo in Emilia Romagna, e poi cambio tutto. Sciolgo il Pd e lancio un nuovo partito". 

Così il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha dichiarato in una intervista rilasciata a Repubblica e rilanciata dai media.

"Convoco il congresso con una proposta politica e organizzativa di radicale innovazione e apertura", ha poi precisato Zingaretti. "In questi mesi la domanda di politica è cresciuta, non diminuita. E noi dobbiamo aprirci e cambiare per raccoglierla. Non penso a un nuovo partito ma a un partito nuovo, un partito che fa contare le persone ed è organizzato in ogni angolo del Paese.Magari cambiamo anche simbolo e nome.Dobbiamo rivolgerci alle persone, non alla politica organizzata. Dobbiamo aprirci alla società e ai movimenti che stanno riempiendo le piazze in queste settimane. Non voglio lanciare un’opa sulle sardine, ci mancherebbe altro! Rispetto la loro autonomia, ma voglio offrire un approdo a chi non ce l’ha.Non dobbiamo essere pigri, io ho scommesso tutto su unità e apertura". 

Una buona notizia per la sinistra? Speriamo. Il Pd, dopo aver avuto la grazia di Renzi che ha voluto farsi un partito per proprio conto, potrebbe in questo modo (ri)diventare un partito se non realmente socialista, perlomeno socialdemocratico.

Per farlo dovrebbe però liberarsi delle "scorie" di coloro che vi sono approdati dalla "Margherita". Qualche anno fa, prima che Renzi si impadronisse del Pd, una come Rosy Bindi minacciava crisi isteriche e scissioni nel caso il Pd si fosse iscritto al gruppo dei socialisti nel Parlamento europeo!

Se Zingaretti riuscirà nell'impresa, sarà un'ottima notizia per la sinistra che potrebbe finalmente riunirsi, finendo per disperdere i consensi dei tanti vari partitini in cui si è frammentata.

Ma il problema, perché qualcosa di positivo possa nascere, sono basi e contenuti. Se Zingaretti vuol fare un partito coerentemente di sinistra, smetta di definirlo un partito a "vocazione maggioritaria". Faccia un partito che vuole parlare alla sinistra e basta e che si basi su un'ideologia - che bella parola! - che sia di sinistra. Una banalità del genere, per come è messa la politica oggi, è quasi rivoluzionaria.

Inoltre i programmi. Inutile dire di essere ambientalisti o inclusivi o accoglienti se, al tempo stesso, certi titoli non si fanno accompagnare da proposte concrete e ben definite. Il consenso si costruisce su delle basi che possano dare indicazioni reali alla gente, in modo che la gente possa scegliere consapevolmente. Infine, è indispensabile anche che Zingaretti ammetta ed elenchi gli errori del passato. Il nuovo partito, qualunque cosa sia, può nascere solo chiedendo scusa agli italiani per robe come il Jobs Act, la riforma della Rai, la tentata riforma costituzionale...

Se il nuovo Pd nascerà seguendo una linea simile a quella appena riassunta potrà effettivamente essere una buona notizia per l'Italia e per la politica. In caso contrario, sarà un'assoluta perdita di tempo.