Dopo che la Procura di Agrigento, venerdì, ha avviato formalmente un'inchiesta per verificare se nei confronti degli attuali 134 migranti a bordo della Open Arms sia stato messo in atto un vero e proprio sequestro di persona, in queste ore la polizia giudiziaria, per conto della stessa Procura, sta verificando da parte di chi tale possibile reato sia stato commesso.

Così, gli investigatori si sono presentati nella sede romana della Guardia Costiera per ordine del procuratore aggiunto di Agrigento, Salvatore Vella, che oltre al reato di sequestro di persona ha aperto anche un fascicolo per violenza privata e abuso d'ufficio.

Il Centro di coordinamento di ricerca e soccorso di Roma (MRCC) venerdì comunicava ufficialmente al ministero dell'Interno che non vi era "impedimento" alcuno per concedere l'attracco della Open Arms a Lampedusa, operazione alla quale si poteva "procedere senza indugio".

Nella sua comunicazione, adesso nelle mani della Procura, l'MRCC chiede una risposta urgente al Viminale da cui, però, nonostante i numerosi solleciti, non è arrivata alcuna indicazione al riguardo. Pertanto, in base alla logica sequenza degli eventi, la catena di comando del ministero dell'Interno, con a capo il ministro Salvini, potrebbe finire nell'occhio di un ciclone giudiziario.

Non sarebbe la prima volta che ciò accade, ma in passato [in relazione al caso Diciotti] Salvini ha evitato il processo grazie al movimento anti casta 5 Stelle che, in quell'occasione, si è dimenticato di essere anti, diventando magicamente pro casta! Difficile però che ciò possa ripetersi una seconda volta.

L'inchiesta della Procura è stata favorita o, ad essere ottimisti, accelerata dall'esposto dell'Associazione dei giuristi democratici contro il prefetto di Agrigento per "gli inspiegabili comportamenti e le conseguenti condotte di chi materialmente impedisce lo sbarco non attuano i doverosi interventi a tutela della salute, della libertà personale e della dignità umana, in violazione dei principi fondamentali previsti dalla Costituzione Italiana e dei Trattati Internazionali".

Da qui la richiesta alla Procura di voler "disporre tutti gli accertamenti necessari al fine di accertare se i fatti possano configuarare l'ipotesi di violazione commissive od omissive penalmente rilevanti della Prefettura di Agrigento in persona del prefetto".

Finora, dalla Open Arms sono potute sbarcare solo poche decine di persone, insieme ai loro familiari, esclusivamente per motivi sanitari, e pure in questo caso non sono mancate le polemiche.

Infatti, dopo che i medici del Cisom, il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta, ed i sanitari di Emergency avevano chiesto ed ottenuto l'ultimo sbarco di 13 persone per problemi di salute, ricordando anche che a bordo le condizioni igienico sanitarie sono oramai pessime, il titolare dell'ambulatorio di Lampedusa, Francesco Cascio, aveva successivamente dichiarato che le 13 persone sbarcate non soffrivano di alcuna patologia, escludendo un caso di otite.

Curiosamente, però, tale personaggio non si trova a Lampedusa, non ha visitato personalmente i migranti e fino a pochi mesi fa era  considerato l'esponente di punta del centrodestra in Sicilia.

Nelle scorse ore, anche il Garante nazionale delle persone private della libertà, Mauro Palma, dopo aver parlato con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha inviato una lettera al ministro dell'Interno per esprimere "forte preoccupazione per la perdurante situazione di privazione de facto della libertà delle persone a bordo della nave".

In queste ore, 134 persone a bordo della Open Arms continuano ad attendere di poter sbarcare in un porto sicuro.