Anche se il governo italiano ha ribadito che non ci sarà un intervento militare in Libia per il momento, l'evolversi della situazione (scontri violentissimi a Tripoli, e numerosi morti tra i civili dopo i bombardamenti, come riferisce l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, UNCHR) non fa sperare che la situazione si possa risolvere con il solo dialogo e la diplomazia.

Ma se l'Italia alla fine entrasse in guerra su quali forze potrebbe contare? I militari italiani, circa 754 e si trovano già in Libia nell'ambito della missione "Operazione Ippocrate", una missione di assistenza sanitaria, mentre l'ambasciata italiana è sotto la protezione dei Carabinieri del Reggimento "Tuscania".

In Libia ci sono anche i fanti del Reggimento S.Marco e ad est di Tripoli, a Misurata, è operativo l'ospedale militare messo su dai militari della Task Force Ippocrate, con 150 militari a sua protezione, insieme a quella  del personale medico e logistico.

E' già operativo l'Aise, ovvero il servizio segreto estero e delle forze paramilitari con l'obiettivo di tenere i contatti con le forze disposte sul terreno. Ci sono poi gli uomini ed i mezzi dell'operazione"Mare Sicuro" che combattono terroristi e contrabbandieri e cercano di impedire in modo efficace le partenze dei barconi dei migranti, con 6 navi da guerra, 5 aerei militari e anche unità del Reggimento S.Marco e del Comsubin. Le piattaforme petrolifere sono difese e protette dai militari dei Corpi Speciali della Marina.

"Se la situazione precipitasse diventando drammatica anche la nave anfibia San Giusto, ammiraglia della missione europea Sophia, potrebbe venire dirottata su Tripoli", ha rivelato Fausto Biloslavo sul Giornale.it.

Sempre al "Giornale.it" una fonte militare ha rivelato che piani di contingenza per evacuazioni o interventi sono sempre pronti, ma l'attivazione dipenderebbe solo dalle decisioni politiche del governo.

Inoltre, sul campo - riporta sempre lo stesso quotidiano - opera già Miasit, la missione bilaterale di assistenza e supporto al governo di Tripoli: missione puramente militare con al comando  il Generale Ignazio Lax, di base nella capitale della Libia, scortato dai Rangers degli Alpini paracadutisti.

Insomma, se la situazione libica dovesse precipitare, i militari italiani sono già sul campo. Aspettano solo l'ok da parte del governo per entrare in azione. 


Con il contributo di  la sottile linea rossa