Non è stato granché apprezzato l'avvio dell'aumento di capitale da 400 milioni di euro lanciato questo lunedì dalla Juventus, con le nuove azioni che saranno offerte al prezzo di 0,334 euro ciascuna, in pratica 9 nuovi titoli ogni 10 già posseduti, mentre il socio di maggioranza Exor si è già impegnato a sottoscrivere la sua quota, circa il 63,8% del totale, per 255 milioni di euro, di cui 75 già anticipati lo scorso agosto.
Il titolo Juventus, a fine contrattazioni, ha ceduto il 6,3%, chiudendo a 0,4314, dopo aver fatto segnare in giornata anche il -10%.
A pesare sulla quotazione, oltre all'operazione, i risultati non proprio brillanti della squadra nell'ultima settimana e l'indagine della Procura di Torino che ha portato sia la società che sei dirigenti ai vertici del club (dal presidente Andrea Agnelli all'ex chief football officer Fabio Paratici) ad essere iscritti nel registro degli indagati per false comunicazioni sociali ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.
E sempre a proposito dell'inchiesta, dopo l'interrogatorio di Federico Cherubini, secondo la Gazzetta dello Sport, oggi in Procura sarebbe stato ascoltato l'attuale ceo della Juventus, l'ex team principal Ferrari Maurizio Arrivabene (all'epoca dei fatti non ancora dirigente della Juventus, ma consigliere d'amministrazione), che non è tra gli indagati ma che sarebbe stato sentito come persona informata sui fatti relativamente al periodo del suo mandato come amministratore delegato, che è iniziato dallo scorso 1 luglio.