Domenica 29 maggio si è tenuto nel comune svizzero di Oberwil-Lieli un referendum del tutto particolare. Il quesito chiedeva agli abitanti di decidere se accettare o no di ospitare una decina di rifugiati siriani.
Gli abitanti di Oberwil-Lieli hanno detto no all'obbligo previsto dalla legislazione federale svizzera, anche se con una stretta maggioranza. Nel settembre 2015 il Consiglio federale ha stabilito di accogliere 1500 rifugiati siriani.
A fronte di questo rifiuto il comune dovrà pagare un'ammenda di 260 mila euro, che, però, per la piccola località è come bere un bicchier d'acqua. Infatti, fra le 2.220 anime che abitano il paesino del Canton Argovia, che vanta un tasso di criminalità pari allo zero per cento, si contano ben 300 milionari.
A seguito delle critiche seguite al risultato del referendum, il sindaco Andreas Glarner (nella foto) ha cercato di giustificare in qualche modo la decisione dei suoi concittadini, sostenendo che non era chiaro se i dieci migranti dovevano ancora arrivare dalla Siria oppure se già si trovavano in Svizzera per motivi di natura economica.
E, comunque, forse era meglio dare loro del denaro, perché il fatto stesso di ospitarli avrebbe potuto inviare un messaggio sbagliato. Altri avrebbero tentato di raggiungerli, mettendo in pericolo le loro vite ed alimentando il traffico di esseri umani.
Ma un altro abitante di Oberwil-Lieli è stato più esplicito, affermando di aver lavorato per una vita intera e di aver voluto evitare che il suo piccolo paese, così grazioso, potesse essere rovinato. Ha aggiunto, inoltre, che il luogo non è adatto a dei rifugiati, che difficilmente sarebbero riusciti ad integrarsi.