Settembre. In tempi Covid e relativi decreti emessi dai Governi, riaprono i Centri Specializzati per imparare le lingue straniere: i bambini  sono indirizzati all’apprendimento di inglese, francese, tedesco, etc., mentre  gli adulti   rinfrescano la memoria scolastica  o si preparano per gli esami di certificazioni internazionali da allegare al curriculum.

Abbiamo intervistato la prof. Concettina Costa,  docente di inglese che nel 2011  fonda International Language Centre  a  Giarre (Catania),  raggiungendo obbiettivi imposti dal mondo contemporaneo, quali il supporto alle esigenze  professionali di coloro che lasciano l’isola per intraprendere percorsi internazionali e soprattutto il sostegno linguistico per i bambini, protesi verso  la comunicazione fra i popoli, non solo per via dei  processi migratori, ma per sentirsi integrati in un mondo dove s'impone incalzante la globalizzazione.

Prof. Costa, ci spiega l’importanza di conoscere una o più lingue straniere al giorno d’oggi?Con l’abbattimento dei confini (soprattutto grazie ad internet ed alle nuove tecnologie), la comunicazione verbale o scritta rimane la forma di contatto più immediata. Come dire, se si ha padronanza delle lingue straniere, il mondo globalizzato appare a portata di mano ed anche quei paesi che un tempo erano considerati lontanissimi come Cina, Giappone, Tasmania, solo per fare alcuni esempi, ci sembrano condivisibili.

Quali sono le lingue straniere che facilitano il percorso? L’inglese ormai è l’ ”esperanto” di un tempo, si usa per capire la tecnologia, per lavorare, viaggiare, ma anche le lingue orientali oggi sono importanti e quasi sempre gli orientali conoscono le lingue europee, mentre è raro il contrario …

Al Language Center da Lei gestito quante lingue si possono apprendere? Ebbene sì, anche se la scuola nasce e cresce in Sicilia, in quest’isola al centro del Mediterraneo da sempre protagonista di transiti disperati, si possono apprendere fino otto lingue europee ed extraeuropee: inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, cinese, arabo,  frequentando corsi  gestiti da docenti rigorosamente madrelingua.

Ha ribadito l’importanza dello studio linguistico dai 4 ai 12 anni, i bambini imparano prima? In questa fascia d’età il cervello è come una spugna in crescita e la ricezione dei suoni fonetici è meno filtrata rispetto all’età adulta: ci sono bambini che passano dall’inglese al francese, dal russo allo spagnolo, con una facilità disarmante per il semplice fatto che hanno imparato i termini in tenera età, da fonti reali quali sono i genitori. Noi iniziamo a “lavorare” i bambini con la fonetica, ad imbastire la lingua e le sue regole fondamentali, è molto interessante ascoltare un bimbo che riesce ad esprimersi con lingue e suoni diversi, è più aperto allo scambio…

Tempo di norme anti Covid, quali sono le regole da osservare per chi frequenta i corsi di lingua in aula? Semplici e basilari accorgimenti validi per tutti: disinfettare le mani  con l’apposito dispenser prima di entrare a scuola, usare la mascherina all’entrata e all’uscita , sedersi nei banchi  posizionati alla giusta distanza; inoltre gli ambienti vengono  sanificati quotidianamente, oltre alla  pulizia ordinaria del personale qualificato.

Per concludere, nell’imminente futuro, si parleranno le lingue straniere con maggiore destrezza? Dobbiamo iniziare a pensare in modo meno provinciale, quando usciamo dal portone di casa le persone che incontriamo provengono da vari continenti e comunicare ci relaziona. Quindi, a mio avviso, le lingue straniere si imparano sempre più velocemente anche per contatto diretto, per scambio. Questo vale anche nel processo inverso, ovvero quando siamo noi a spostarci in altre nazioni.

Conviene allinearsi ad un Europa dal nuovo volto geo-politico,  conviene essere preparati al mondo che cambia, studiare bene le lingue straniere è una scelta consapevole, come dire, il modo giusto per aprirsi culturalmente, farsi capire e comprendere l’altro …


INTERNATIONAL LANGUAGE CENTRE
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