Il Governo gialloverde vuol far diventare il Coni "Sport e Salute", ma Malagò non ci sta
Il 264° Consiglio Nazionale del Coni si è riunito oggi, giovedì 15 novembre 2018, presso il Foro Italico con inizio alle ore 12.30, per discutere il seguente ordine del giorno:1) Approvazione verbale riunione del 26 ottobre 2018: approvato all'unanimità.2) Comunicazioni del Presidente: Malagò ha informato il Consiglio relativamente al disegno di legge che prevede, tra l'altro, la riforma del Coni.Sulla relazione del Presidente sono intervenuti: Giorgio Scarso (Scherma), Eugenio Giani (Rappresentante Delegati Provinciali), Vincenzo Manco (Rappresentante Enti di Promozione Sportiva), Michele Maffei (Rappresentante Associazioni Benemerite), Andrea Mancino (Rappresentante Discipline Sportive Associate), Silvia Salis (Rappresentante Atleti), Felice Buglione (FIDASC), Claudio Barbaro (Rappresentante Enti di Promozione), Franco Carraro (membro CIO), Mario Pescante (membro CIO), Vincenzo Iaconanni (Motonautica), Luciano Rossi (Tiro a Volo), Claudio Matteoli (Pesca Sportiva e Attività Subacquee), Luciano Buonfiglio (Canoa e Kayak), Oranzio Arancio (Rappresentante Tecnici), Kelum Asanka Perera (Rappresentante Atleti).Il Consiglio Nazionale, preso atto della relazione del Presidente, l'ha approvata, dandogli mandato di continuare il dialogo con il Governo con l'obiettivo di preservare l'autonomia dello sport italiano, richiedendo di valutare nuovamente il testo della norma e, in caso, di differirne l'adozione per poter tenere conto di quanto emergerà all'esito del tavolo bilaterale di approfondimento della materia, aperto anche a una analisi globale e condivisa dell'ordinamento sportivo italiano.
Quello sopra riportato è il comunicato del Coni che ci informa della battaglia che è in corso tra il Comitato olimpico ed il governo in merito alla riforma dello sport italiano.
Per Giovanni Malagò, presidente del Coni, da parte del Governo "c'è una precisa, fortissima volontà della politica di oggi di trasformare il Comitato, il più prestigioso al mondo. Con la riforma diventa l'ultimo comitato olimpico del mondo, questo è sicuro, certificato, matematico. Conosco perfettamente la materia: nessun comitato al mondo si occupa solo della preparazione olimpica.
Lo stesso fascismo - ha ironicamente aggiunto Malagò - pur non essendo estremamente elastico nell'acconsentire a tutti di esprimere le proprie opinioni, aveva rispettato quella che era stata la storia del Coni dall'epoca della sua fondazione.
Come si può pensare di creare una società e chiamarla Sport e Salute? Se clicchi su internet è tutto un proliferare di massaggi e centri benessere. Io devo rinunciare al tricolore e ai cinque cerchi del Coni, il marchio forse più prestigioso al mondo dopo la Ferrari, per il marchio Sport e Salute? Ma vi rendete conto o no?
Dobbiamo però rimanere ragionevoli, realisti, non si devono fare battaglie inutili. Non c'è nessuna guerra. Ma non possiamo, in modo corretto, educato ed elegante, non raccontare la storia.
Se questa riforma fosse iniziata a fine 2019 mi sarei dimesso contestualmente. E se dico che mi dimetto mi dimetto, ma io non abbandono la mia barca a cinque mesi dalle Olimpiadi. Non lo faccio, ma c'è una profonda illogicità in questo documento.
Abbiamo fatto notare - ha poi precisato Malagò - che questa riforma non è applicabile nel 2019 e ci è stato risposto che è per il 2020: peggio mi sento, nell'anno delle Olimpiadi. Io sono stato eletto per essere presidente di un altro Coni: questo Coni (come previsto dalla nuova legge, ndr) non lo accetto. Il problema è mostruoso, clamoroso.
È un problema - ha concluso nel suo discorso di quasi un'ora - che nessuno dei qui presenti e degli altri stakeholder meritava. Non so cosa succederà. Ci aggiorneremo il più possibile e oggi oltre a dire viva lo sport e viva l'Italia, dico anche viva il Coni."