Questo pomeriggio, al Senato, Emma Bonino (Misto-PEcEB) è intervenuta a sostegno di Radio Radicale. Questo il suo intervento che alla fine è stato applaudito anche dalla senatrice 5 Stelle Paola Taverna.

«Signor Presidente, signori colleghi, vi sembrerà scontato che io da radicale quale sono intervenga in difesa di Radio Radicale. Non è così; Radio Radicale è anche e soprattutto la vostra storia, la storia delle istituzioni, come quella del Governo e delle opposizioni. È la storia dei grandi processi del nostro Paese; è la storia di tutti i congressi, di tutte le iniziative e di tutti i dibattiti. Ringrazio il presidente del Gruppo per le sue parole.

Signor Capogruppo, il sottosegretario Crimi ha detto ieri che si tratta di un servizio da venticinque anni senza gara. Fatela, la gara. La chiediamo da ventiquattro anni questa gara e l'ultima volta è stata fatta nel 1994.

Penso sia il grande patrimonio degli ultimi quarant'anni di storia politica del nostro Paese e rivendico che Radio Radicale è stata la più grande università popolare di politica istituzionale. Non sono molti i Paesi in cui i cittadini sanno come funziona un emendamento, cosa è una mozione, come si vota e come si interviene. E, mentre raccontate che volete che le istituzioni siano accanto ai cittadini, voi vi permettete di spegnere l'unica voce che portava queste istituzioni nelle case di tutti, anche nelle vostre. (Applausi dai Gruppi Misto, FI-BP e PD).

Volete fare una gara? Perfetto; è ventiquattr'anni che la chiediamo. Nel Governo del cambiamento, questo volete cambiare? Fatelo e fatelo in fretta, perché Radio Radicale è stata una grande intuizione e una grande istituzione utile al Paese sui temi della giustizia, sui processi, sulle carceri, sugli ultimi, su tutti i dibattiti, anche economici, che sono avvenuti.

Non è un problema di tempi. Giovedì sera, alle 20, ascolteremo il professor Conte; due ore si trovavano anche oggi, solo per permettere a voi, colleghi, a voi, di esprimere la vostra opinione, magari questa. Non è una questione di tempi, quindi, ma è una questione di decisione politica. Voi che siete i protagonisti di Radio Radicale da quarant'anni - perché i protagonisti siete voi e non certamente io - volete semplicemente chiuderla e cancellarla. Penso che non vi state facendo un favore, né a voi, né agli ascoltatori e alle ascoltatrici, che proprio da Radio Radicale hanno imparato a conoscere e apprezzare le istituzioni.»


A seguire, anche il senatore PD, Alan Ferrari, nel suo intervento si è espresso a favore di Radio Radicale.

«L'altra questione, non meno importante, è quella di Radio Radicale. Penso che sia una vergogna: qui non si tratta di decidere se c'è uno spazio di un'ora oggi o uno spazio di un'ora forse più avanti. Qui si tratta di stabilire se il Movimento 5 Stelle e la Lega decidono che, dopo la scadenza del 20 maggio, vi è un atto di governo ratificato da questo Parlamento (qui discusso, condiviso e deciso anche con questo Parlamento), attraverso il quale uno dei più importanti patrimoni della nostra Repubblica continua ad essere tale o viene cancellato: questo è il tema.

Discutere in questi giorni delle mozioni di Radio Radicale significava evitare quello che sta facendo la maggioranza sull'argomento, cancellando la trasparenza, la capacità di archiviare e di consegnare al futuro la storia di questo Parlamento e tutti gli altri eventi che hanno caratterizzato la storia del Novecento. Il Movimento 5 Stelle e la Lega stanno decidendo deliberatamente di cancellare tutto questo con la solita protervia istituzionale e culturale e lo stanno facendo con un colpo di bavaglio.

Oggi probabilmente perderemo questa battaglia, perché non siamo riusciti a calendarizzare le mozioni, anche se l'ultimo appello per ripensarci lo voglio fare in questo mio intervento. State certi che non smetteremo di difendere uno dei più bei patrimoni della nostra storia repubblicana. (Applausi dai Gruppi PD, Aut (SVP-PATT, UV) e della senatrice Bonino).»