Politica

Tajani, nonostante tutto, spera ancora di diventare ministro degli Esteri

In queste ore, viene da immaginarsi un Tajani vestito con il pigiamino blu e la mantellina rossa che alla velocità della luce rimbalza da una località all'altra per dare garanzie... dopo la seconda puntata di quanto detto da Berlusconi ai deputati del suo gruppo parlamentare alla Camera.

Ecco così che nelle scorse ore lo troviamo a Bruxelles per partecipare al summit del Ppe prima del Consiglio Ue:

"Sono qui - ha detto Tajani - per confermare ancora una volta la posizione del mio partito, la mia posizione personale e la posizione del leader del mio partito totalmente a favore della Nato e delle relazioni transatlantiche, in favore dell'Europa e contro l'inaccettabile invasione russa dell'Ucraina".

Doveva esser presente Berlusconi al posto di Tajani, ma l'ex cavaliere ha fatto sapere di non poter partecipare perché domani mattina dovrà esser presente al Quirinale, dove Mattarella riceverà in mattinata tutte le forze politiche di destra-centro.  Il  capogruppo e presidente del Ppe, Manfred Weber, prima del summit dei Popolari ha rilasciato la seguente dichiarazione:  

"Noi supporteremo qualsiasi governo che abbia un chiaro approccio a favore dell'Ue, a favore dell'Ucraina e a favore dello Stato di diritto. Sono felice che Antonio Tajani sia qui, lui è la garanzia dell'atlantismo di Fi".

Anche la presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, ha parlato a favore di Tajani:

"Incontrerò Tajani. Ho parlato con tutti i leader politici italiani e il mio messaggio all'Italia è restare nel cuore dell'Europa. Non ho dubbi che lo faccia e sul suo atlantismo... nonché sul suo supporto all'Ucraina. Conosco Tajani da molti anni: è un convinto europeista e convinto atlantista. E sono convinta che lavorerà per tenere l'Italia al centro dell'Europa".

La questione è: potranno tali garanzie convincere Giorgia Meloni a conservare per Tajani la poltrona di ministro degli Esteri assegnatagli da tempo all'interno del suo esecutivo? Ma quel che conta di più è che a pensarla così debba essere anche Mattarella, il cui potere di veto, in qualità di presidente della Repubblica, è oramai noto a tutti.

Su tutto questo, però, continua a pesare minacciosa l'ombra di ulteriori brani di ciò che Berlusconi ha detto ai suoi parlamentari. Infatti, quanto pubblicato finora da La Presse - che ha a disposizione l'intera registrazione, è solo una parte di ciò che Berlusconi ha dichiarato e quello che non abbiamo ancora ascoltato non è meno sorprendete di ciò che è ormai a conoscenza di tutti.

Non resta che attendere e stupirci.

Autore Gino Tarocci
Categoria Politica
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