Ogni 21 marzo, dal lontano 1996, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia. È un’occasione importante.

Quest’anno, purtroppo, anticipata di un giorno, poiché il 21 è domenica, e vissuta guardando il volto dei ragazzi e delle ragazze dietro uno schermo freddo. Nonostante questi limiti, restano loro la speranza del futuro, quelli che dovranno far vivere e crescere i valori della legalità, dell’onestà e della verità, anche nelle piccole azioni quotidiane.

Si impara da questa base di partenza e non da grandi pretese. I nostri giovani hanno bisogno di esempi concreti perché saranno questi ragazzi, di nove e dieci anni, ad avere un ruolo fondamentale nella lotta contro ogni forma di mafia e di mafiosità.

Commovente il momento in cui gli studenti della Scuola elementare del terzo Circolo didattico di Napoli con le loro voci squillanti hanno pronunciato i nomi delle vittime innocenti di mafia, dopodiché ognuno di loro ha espresso un pensiero e mostrato un disegno della vittima che gli era stata assegnata. 

È stato incantevole scrutare i loro sorrisi innocenti e vederli schierati dalla parte delle regole, della legalità e della verità. Nonostante siano passati quasi trent’anni mi sono ancora una volta emozionato per le loro domande piene di curiosità e di voglia di comprendere il perché questi uomini e donne hanno perso la vita a causa delle mafie e per il rispetto della giustizia.

Le mafie sono il male e la cura per voi ragazzi è la cultura e lo studio perché vi rendono liberi e consapevoli, non dimenticatelo mai!

Vincenzo Musacchio, giurista e docente di diritto penale, è associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark negli Stati Uniti d’America. È ricercatore e analista dell'Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra. È stato allievo di Giuliano Vassalli e amico e collaboratore di Antonino Caponnetto.