Ieri sera, o per essere più precisi nella notte di lunedì, l'Inter ha esordito negli USA nella International Champions Cup con una sconfitta per 3-1 contro il Paris Saint German. Per l'Inter, Jovetic ha  accorciato le distanze allo scadere del primo tempo dopo il doppio vantaggio per i francesi siglato da Aurier. Nella ripresa Kurzawa ha fissato il risultato sul 3-1 per il PSG.

Ma a differenza di quanto ci si dovrebbe attendere, non è stato l'incontro ed il suo risultato ad interessare la cronaca, quanto piuttosto le vicende societarie dell'Inter. L'allenatore Roberto Mancini è sempre più inquieto e meno convinto del progetto targato Cina, l'ennesimo, che ha visto l'acquisizione del pacchetto di maggioranza della società da parte del gruppo Suning.

Tohir continua ad essere il presidente, ma questo non è bastato per far sì che la vicenda azionaria potesse essere digerita senza conseguenze sul piano sportivo. Il ruolo di Mancini non può esser più considerato simile a quello di un manager della Premier League e questo non sembra esser stato gradito dal tecnico di Jesi.

L'incontro di sabato a Portland tra Thohir, Bolingbroke e Mancini, invece di aver chiarito i rapporti tra i tre è sembrato aver rimarcato la linea di frattura tra la società e Mancini, sempre più dubbioso su investimenti e progetto tecnico della società meneghina.

Ieri sera, nella conferenza stampa dopo l'incontro con il PSG, Mancini rispondeva alle domande dei giornalisti rimandandoli a ciò che pensava o avrebbe deciso in merito Tohir, soprattutto riguardo alla campagna acquisti cessioni. Non proprio toni e parole che ci si aspetterebbero dal tesserato di una società.

E anche questo sembra essere il problema. Che cosa vuol fare l'Inter per il prossimo campionato? Di acquisti importanti finora non ce ne sono stati, mentre si continua a parlare della possibile cessione del capitano, Mauro Icardi, la cui moglie manager Wanda Nara fa di tutto per dare quasi come scontato.

La proprietà cinese, causa la distanza geografica e culturale (non è possibile pretendere che dei cinesi possano capire fin da subito come funziona il modo di pensare degli italiani), non pare in grado di aver capito la situazione attuale della squadra e men che meno sembra averla chiara chi ne dovrebbe rappresentare gli interessi.

L'unica cosa su cui Tohir e Bolingbroke sembrano esser d'accordo è che con un Mancini così la situazione non può continuare. Ed in fondo è già qualcosa. Per questo motivo, visto che Simeone è un sogno irraggiungibile almeno per questa stagione, si parla di Frank De Boer come sostituto che possa dare continuità al progetto nerazzurro... ammesso che esista!