Politica

Stipendi, pensioni e sicurezza certificano il fallimento del governo Meloni!

Che delusione anche questo governo che ha preso i voti degli italiani promettendo mari e monti, ma che poi, nella realtà di tutti i giorni, continua nella scia di tutti gli altri esecutivi che si sono succeduti da mani pulite ad oggi: la scia delle tante chiacchiere e dei pochi fatti, e quei pochi fatti pure svantaggiosi per i cittadini!

Per cui chi aveva e ha i soldi, campa felice e chi non li aveva e non li ha, deve arrangiarsi come meglio può, con un fisco che ormai lo tiene nel mirino e dal quale non può sottrarsi, a differenza di chi evade o elude le tasse con la consueta nonchalance, perchè tanto a pagare ci sono sempre i soliti fessi: i lavoratori dipendenti, con gli stipendi più bassi d'Europa, fermi al drammatico passaggio dalla lira all'euro che ne ha dimezzato in un solo colpo non solo il potere d'acquisto, ma anche quei pochi risparmi tenuti sotto il materasso!

Chi si aspettava dal governo Meloni più ordine e sicurezza, meno immigrazione, più stipendio con retribuzioni adeguate al costo reale della vita, servizi pubblici dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia, più efficienti, e meno burocrazia, è rimasto con un palmo di naso!

Per non parlare, poi, della riforma delle pensioni. Il governo di centro destra aveva promesso di abrogare la legge Fornero il primo giorno in cui avrebbe messo piede a Palazzo Chigi e invece ad oggi, dopo due anni di legislatura, vogliono prolungare addirittura l'età pensionabile fino a 70 anni riducendo per giunta anche l'importo dell'assegno previdenziale con li calcolo del contributivo puro.

A questo punto ai lavoratori non resta che augurare lunga vita alla legge Fornero!

Insomma, dopo il Berlusconi del meno tasse per tutti, i 5stelle dell'uno vale uno, dell'aprire il parlamento come una scatoletta di tonno e gli ex missini di ordine, disciplina e sicurezza, di Dio, patria e famiglia, li abbiamo provati tutti e anche se dovesse saltare fuori qualcuno o qualcosa di nuovo, non gli crederebbe più nessuno, proprio come nella storiella de "al lupo, al lupo"!

Autore Gregorio Scribano
Categoria Politica
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