Mentre all'inizio dell'epidemia la diffusione del coronavirus che aveva colpito la Cina sembrava dovesse avere quasi una progressione geometrica, negli ultimi giorni il numero di contagiati e di morti in Cina aumenta della stessa percentuale registrata nelle 24 ore precedenti. Questo significa che o le autorità cinesi non vogliono diffondere ulteriore panico nel Paese e nel mondo oppure che le misure di contenimento in atto stanno contribuendo a circoscrivere il virus.

Il numero di contagiati in Cina ha superato i 17mila, quello dei morti è oltre 360. Nel resto del mondo sono per ora solo 150 i casi registrati, con un solo decesso.

Le conseguenze del virus pesano sull'economia cinese e sull'andamento dei titoli delle aziende quotate, ma il governo di Pechino ne ritiene responsabili gli Stati Uniti accusati di contribuire a diffondere il panico per aver adottato misure eccessive al suo contenimento. 

Gli Stati Uniti sono stati il ​​primo Paese a ritirare parte del personale dell'ambasciata ed il primo a imporre il divieto di ingresso a chi provenisse dalla Cina o a chi vi si fosse recato di recente.


A metà settembre 2019, dalla Banca mondiale e dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) fu convocato il Global Preparedness Monitoring Board (GPMB) per esaminare l'impatto sociale ed economico di malattie virali come l'Ebola, l'influenza e la SARS, sempre più difficili da gestire a causa dei conflitti in corso, di Stati fragili e impreparati e della migrazione.

Nel rapporto conclusivo il GPMB dichiarò che "la minaccia di una pandemia è reale. Un agente patogeno che si diffonde con rapidità ha il potenziale per uccidere decine di milioni di persone, distruggere l'economia e destabilizzare la sicurezza nazionale".

L'influenza spagnola, tra il 1918 ed il 1919, uccise milioni di persone il cui numero non è possibile quantificare con certezza, tanto che oscilla tra i 20 e i 100 milioni. Quel virus si diffuse in tutto il mondo a causa della prima guerra mondiale con il ritorno a casa dei soldati che vi avevano combattuto. Ma a quel tempo la velocità degli spostamenti non era certo quella attuale. 

Secondo il GPMB, pertanto, un virus analogo a quello della spagnola oggi potrebbe diffondersi a livello globale in meno di 36 ore e uccidere da 50 a 80 milioni di persone, spazzando via quasi il 5% dell'economia globale.

Per questo non possiamo non chiederci se il rischio pandemia per il coronavirus di Wuhan che da subito ha iniziato a diffondersi tra esseri umani sia reale o meno.

In questo momento sono 24 i Paesi in cui sono stati registrati dei casi al di fuori della Cina, con Giappone, Thailandia, Singapore e Corea del Sud a risultare tra i più colpiti. Complessivamente, però, il numero di persone contagiate all'estero si aggira intorno alle 200, mentre solo una è deceduta.

Domenica, comunque, ricercatori dello Spallanzani hanno dichiarato di essere riusciti ad isolare il nuovo virus, primo passo indispensabile per un vaccino che possa contrastarlo.