Dal 7 ottobre 2023, il conflitto nella Striscia di Gaza ha raggiunto livelli di intensità senza precedenti, attirando l'attenzione globale per le sue conseguenze devastanti, in particolare sulla popolazione civile. La mortalità tra i civili è diventata uno degli indicatori chiave per valutare l'impatto delle operazioni militari israeliane e le implicazioni sulla salute pubblica e umanitaria.

Storicamente, il Ministero della Salute Palestinese (Ministry of Health, MoH) nella Striscia di Gaza si era dimostrato affidabile nel monitorare i decessi, con una sottostima della mortalità stimata al 13% nel 2021. Durante le precedenti operazioni militari, come quella del 2014, i dati del MoH erano considerati credibili, con una discrepanza minima rispetto alle stime delle Nazioni Unite e dell'esercito israeliano.

Tuttavia, dal 2023, la qualità dei dati sulla mortalità ha subito un significativo deterioramento. L'escalation delle operazioni militari israeliane, inclusi attacchi alle strutture sanitarie e interruzioni delle comunicazioni, ha gravemente compromesso la capacità del MoH di registrare accuratamente i decessi. Ciò ha portato a un aumento del numero di decessi non identificati e a una maggiore difficoltà nel garantire la completezza e l'accuratezza dei dati, una sfida comune nelle aree di conflitto prolungato.

Le stime di mortalità nella Striscia di Gaza variano significativamente a seconda delle fonti:

  • Ministero della Salute Palestinese (MoH): Al 30 giugno 2024, ha registrato 37.877 decessi, di cui 28.185 identificati.
  • Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA): Ha stimato circa 10.000 dispersi sotto le macerie, presunti morti.
  • Comitato Internazionale della Croce Rossa: Ha elencato 8.617 palestinesi dispersi, un dato che potrebbe includere individui detenuti da Israele.
  • Euro-Mediterranean Human Rights Monitor: Ha riportato 45.223 decessi al 12 giugno 2024, ma senza chiarire il metodo di conteggio.
  • Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED): Ha contato 39.276 decessi basandosi su fonti mediatiche, governative e della società civile.

Alcune stime, inoltre, includono le morti indirette causate dal conflitto, come la mancanza di accesso alle cure sanitarie, la malnutrizione e le epidemie. Questi fattori potrebbero portare il totale della mortalità in eccesso a oltre 186.000.

L'8 maggio 2024, l'OCHA ha modificato il proprio metodo di segnalazione, distinguendo tra deceduti identificati e non identificati. Questo cambiamento metodologico ha riacceso i dubbi sull'affidabilità dei dati ufficiali, evidenziando l'importanza di approcci standardizzati per documentare le vittime civili.

Questo è ciò che riporta uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet, in base al quale il numero dei morti a Gaza sarebbe sottostimato del 41%, in base al dato ufficiale dl MoH. L'ultimo pubblicato aggiornato a giovedì è di oltre 46mila morti. Pertanto, in base allo studio citato, il numero reale dei morti nella Striscia sfiora i 65mila!

Queste cifre rendono ancor più grottesco il silenzio del cosiddetto occidente democratico nei confronti del genocidio messo in atto dalla Stato ebraico da più di 15 mesi. 

In compenso una "mini" rappresentante di questo presunto occidente democratico, la premier Giorgia Meloni, trova il tempo per indignarsi per il reincarico di Maduro in Venezuela:

"Le notizie che arrivano dal Venezuela rappresentano un altro inaccettabile atto della repressione del regime di Maduro, di cui non riconosciamo la proclamata vittoria elettorale. Intendiamo continuare a lavorare per una transizione democratica e pacifica. Le legittime aspirazioni di libertà e democrazia del popolo venezuelano devono finalmente trovare realizzazione".

E brava Meloni che ritiene inaccettabile, anzi "inaccettabbile" la repressione di Maduro in Venezuela, mentre non ha NULLA da dire sul genocidio messo in atto da Israele a Gaza.

Perché? Perché criticare Israele le creerebbe problemi con gli Stati Uniti e tutto il sistema finanziario e mediatico americano che supporta lo Stato ebraico, mentre criticare Maduro, le porta vantaggi... proprio da quello stesso sistema.

È il modus operandi della "mini" premier che pretende di definirsi non ricattabile, anzi non "ricattabbile". Forse sarà così... chissà... però, se non è ricattabile, è di certo serva!