Dopo la catechesi dell’udienza generale del mercoledì, durante i saluti ai fedeli sono stati ricordati da Papa Francesco due temi che fra loro sono correlati: l'acqua e i migranti.
Infatti, spesso ci si dimentica che tra i motivi che spingono molte persone a fuggire dai luoghi dove vivono non vi sono guerra e persecuzioni, ma anche la possibilità stessa di sopravvivervi. La mancanza di acqua è uno dei motivi.
Da qui l'invito di papa Francesco a «tutelare l’acqua come bene di tutti», rivolgendosi soprattutto ai partecipanti al convegno "Watershed: Replenishing Water Values for a Thirsty World", promosso dal Pontificio Consiglio per la cultura e dal Capitolo argentino del Club di Roma.
«Proprio oggi si celebra la Giornata mondiale dell’acqua, istituita 25 anni fa dalle Nazioni Unite, mentre ieri ricorreva la Giornata internazionale delle foreste. Mi rallegro di questo incontro, che segna una nuova tappa nell’impegno congiunto di varie istituzioni per sensibilizzare alla necessità di tutelare l’acqua come bene di tutti, valorizzando anche i suoi significati culturali e religiosi.
Incoraggio in particolare il vostro sforzo nel campo educativo, con proposte rivolte ai bambini e ai giovani.»
Non meno importante la denuncia fatta da Francesco sul problema dei rifugiati e dei migranti.
Rivolgendosi ai partecipanti all’incontro per direttori Migrantes, il Papa li ha esortati «a proseguire nell’impegno per l’accoglienza e l’ospitalità dei profughi e dei rifugiati, favorendo la loro integrazione, tenendo conto dei diritti e dei doveri reciproci per chi accoglie e chi è accolto.
Non dimenticate che il problema dei rifugiati e dei migranti, oggi è la tragedia più grande dopo quella della Seconda guerra mondiale.»