Esteri

Gaza, i criminali israeliani hanno compiuto un nuovo massacro a Nuseirat uccidendo 33 civili palestinesi sfollati in un ufficio postale

Sono almeno 33 i palestinesi rimasti  uccisi e decine di altri feriti in un attacco aereo da parte di Israele sul campo profughi di Nuseirat, situato al centro della Striscia di Gaza.

L'ufficio stampa del governo di Gaza ha definito l'attacco, che è stato effettuato giovedì sera, un "massacro barbaro e atroce", aggiungendo che la maggior parte delle persone uccise apparteneva ad un singolo nucleo familiare.

"L'esercito di occupazione [israeliano] sapeva che questo è un quartiere residenziale con molti condomini che ospitano decine di civili, bambini, donne e sfollati", ha affermato l'ufficio stampa.

I medici hanno riferito alla Reuters che il raid israeliano ha colpito un ufficio postale, che ospitava famiglie palestinesi sfollate, e alcuni edifici residenziali limitrofi. Il corrispondente della WAFA ha riferito che i caccia israeliani hanno lanciato molteplici attacchi.

Fonti mediche hanno dichiarato che giovedì, gli attacchi israeliani su Gaza hanno causato complessivamente la morte di 70 persone, di cui 57 nella parte centrale e meridionale della Striscia.

L'aggressione israeliana in corso dall'ottobre 2023 ha finora causato almeno 44.835 vittime palestinesi documentate e oltre 106.356 feriti. Si teme che migliaia di vittime siano rimaste sepolte sotto le macerie, inaccessibili alle squadre di emergenza e della protezione civile a causa dei continui attacchi israeliani.

Gli attacchi genocidi di Israele continuano incessanti nonostante le richieste del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco immediato e le direttive della Corte internazionale di giustizia che sollecitano misure per prevenire il genocidio e alleviare la terribile situazione umanitaria a Gaza.

Oggi, 13 dicembre, AOI, ARCI e AssopacePalestina, insieme a una delegazione composta da parlamentari dell'Intergruppo per la Pace tra la Palestina e Israele e europarlamentari italiani, si sono recati a L'Aja per una serie di incontri con i vertici della Corte Penale Internazionale, che poche settimane fa ha emesso i mandati di arresto per il Primo Ministro israeliano Netanyahu, l'ex Ministro della Difesa Yoav Gallant, e il leader di Hamas, Mohammed Deif, tutti accusati di aver commesso crimini di guerra e contro l'umanità a Gaza.

Tra gli altri, la delegazione ha in programma un incontro con il giudice Rosario Salvatore Aitala, Primo Vicepresidente della Corte penale internazionale e l'avvocato Andrew Cayley, Capo del team investigativo per la Palestina.

Oltre a portare  solidarietà alla Corte penale internazionale (CPI) e sostenerne il fondamentale lavoro nel far rispettare il diritto internazionale, i promotori dell'iniziativa chiedono un'azione immediata e concreta per un embargo di armi verso Israele da parte dell'Unione Europea e una soluzione diplomatica che preveda due popoli e due Stati per garantire pace e giustizia nella regione.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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