Usa e Cina annunciano di voler collaborare sul cambiamento climatico per rispettare gli obiettivi di Parigi 2015
L'anidride carbonica è utile alla Terra, proprio per l'effetto serra di cui è la causa principale. L'effetto serra è il fenomeno di termoregolazione naturale che permette condizioni termiche idonee alla nascita ed al mantenimento della vita terrestre. In pratica, si tratta di una sorta di schermatura naturale che, grazie ad un complesso bilanciamento termico, mantiene una temperatura relativamente omogenea e costante su tutta la crosta terrestre.
Il problema però è che l'anidride carbonica viene prodotta anche in maniera artificiale dai processi di combustione che servono all'uomo per creare energia. Il progressivo cambiamento climatico negli ultimi decenni ha fatto ritenere, concordemente (escluse alcune eccezioni), prima agli scienziati e poi ai governi di tutto il mondo che l'attuale livello di produzione di anidrire carbonica sta causando un effetto serra innaturale che ha come conseguenza l'aumento della temperatura media sulla Terra.
Ne stiamo vedendo gli effetti con eventi climatici catastrofici che in passato erano rari, mentre adesso sono sempre più frequenti. Se non poniamo un freno all'aumento del riscaldamento globale, questo potrebbe essere irreversibile, con conseguenze tragiche per il futuro dell'umanità. Il freno indicato dagli scienziati, purché le loro previsioni siano corrette, è rappresentato dall'obiettivo di limitarlo non oltre 1,5° C entro la metà di questo secolo.
Per raggiungerlo è necessario che i Paesi maggiormente responsabili della produzione non naturale di anidride carbonica si decidano ad affidarsi a fonti e tecniche alternative per la produzione di energia.
Per questo motivo, la dichiarazione congiunta diffusa ieri da Cina e Stati Uniti in cui cui i due Paesi hanno annunciato di voler lavorare insieme per raggiungere l'obiettivo di contenere il riscaldamento globale entro 1,5° C fissato al vertice di Parigi del 2015 è stato giudicato positivamente.
Entrambe le nazioni, infatti, producono il 40% in più dell'anidride carbonica prodotta dal resto degli altri Paesi. Quindi, se i maggiori responsabili (la produzione di anidride carbonica della Cina è comunque di circa 3 volte superiore a quella degli Stati Uniti) del riscaldamento globale concordano che il problema esiste e che una soluzione deve essere trovata, non dobbiamo certo dolercene.
Adesso sarà opportuno conoscere quali saranno i passi, in concreto, che i due Paesi vorranno intraprendere per raggiungere tale obiettivo. Passi che non potranno non essere esclusi nella dichiarazione finale della COP26 di Glasgow che varrà come impegno dei sottoscrittori a perseguire politiche green che rendano sostenibile l'obiettivo del contenimento del riscaldamento globale.
Pertanto, non rimane che attendere per conoscere il testo che verrà presentato alla fine della COP26, sperando che non sia una delusione.