Nel secondo trimestre del 2023, la situazione della finanza pubblica mostra un miglioramento dell’indebitamento e una stabilità della pressione fiscale rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente. L’indebitamento netto delle AP rispetto al Pil è stato del -5,4% (-5,7% nello stesso periodo del 2022).

Il saldo primario delle AP (indebitamento escludendo gli interessi passivi) è risultato negativo, con un impatto sul Pil del -0,8% (-1,1% nel secondo trimestre del 2022). Il saldo corrente delle AP è stato positivo, con un impatto sul Pil del +0,3% (+0,6% nel secondo trimestre del 2022).


Per quanto riguarda le famiglie, l’aumento della spesa per i consumi finali, nonostante una leggera diminuzione del reddito disponibile, si riflette in una diminuzione della propensione al risparmio, che da diversi trimestri si mantiene sotto i livelli pre-Covid.

La pressione fiscale è rimasta al 42%, invariata rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è calato del -0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono aumentati del +0,2%.

La tendenza al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al +6,3%, in calo di 0,4 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Nonostante la stabilità dei prezzi, il potere d’acquisto delle famiglie è calato del -0,2% rispetto al trimestre precedente.


La quota di profitto delle società non finanziarie, stimata al 43,2%, è calata di 1,9 punti percentuali rispetto al trimestre precedente.

Il tasso di investimento delle società non finanziarie, stimato al 22,7%, è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente.