A Maria Boschi, che da Elena è diventata Infuriata, con molta pazienza devono aver spiegato le implicazioni della lettera che il procuratore di Arezzo Rossi ha inviato al presidente della Commissione bicamerale d'inchiesta su banche e finanza.

In sostanza, Rossi ha scritto a Casini che lui ha risposto solo alle domande che gli erano state fatte. Ma se dell'inchiesta relativa alla denuncia di Consob contro il CdA di Banca Etruria riguardo le falsificazioni dell’ultimo prospetto per l’emissione di obbligazioni subordinate - finite poi ai risparmiatori truffati - nessuno gli ha chiesto nulla, lui non poteva dire che Pier Luigi Boschi in relazione a quell'indagine fosse indagato.

Quindi, la gioia del Pd della scorsa settimana riguardo al fatto che per il fallimento di Banca Etruria e, soprattutto per la truffa ai risparmiatori, si potesse incolpare solo la Banca d'Italia è scemata di colpo, tanto che il renzianissimo senatore Marcucci, che fa parte della Commissione guidata da Casini, ha annunciato che chiederà di riconvocare quanto prima il procuratore di Arezzo. Urgono precisazioni.

Ma Maria Infuriata Boschi non poteva attendere e tanto per non saper né leggere né scrivere - più un dato di fatto che un modo di dire, pensando ai contenuti della nuova Costituzione - ha preso mouse e tastiera ed ha pubblicato su facebook un post al vetriolo dove annuncia querele a destra e a manca.


L'inizio del post è per rimarcare la correttezza nell'azione del Governo, perché, come ci ricorda Maria Infuriata, la legge è uguale per tutti, addirittura pure per i renziani!

«Altro che conflitto di interessi: noi abbiamo mandato a casa quel CdA. La verità è semplice: se mio padre ha commesso reati ne risponderà come privato cittadino. Con tutti i doveri e tutte le garanzie previste dalla legge. Al momento non è neanche rinviato a giudizio. Ma comunque è una sua vicenda personale, certo non del PD.»

Poi la Boschi si ricorda dei risparmiatori truffati e dice - usando un plurale che non si capisce se sia riferito a lei (maiestatis) o al Pd - che «dobbiamo verificare le vere responsabilità. Noi siamo interessati agli atti, non alle strumentalizzazioni.»

Ma, bontà sua, per quanto riguarda Banca Etruria gli atti ci dicono già chi sia il colpevole: il CdA, compreso pure "i' su' babbo", visto che ne faceva parte!

Ma Maria Infuriata non ci sta, pretende chiarezza e così, dopo mesi di ritardo, ci informa che ha «firmato oggi il mandato per l'azione civile di risarcimento danni nei confronti del dottor Ferruccio de Bortoli. A breve procederò anche nei confronti di altri giornalisti. 

Mi spiace dover adire le vie legali contro alcuni giornalisti, non lo avevo mai fatto prima. Nemmeno in presenza di affermazioni evidentemente diffamatorie. Ma credo che sia ormai necessario farlo perché sulla verità dei fatti si pronunci un tribunale in nome della legge. Perché la legge è uguale per tutti, davvero. Vi terrò informati, passo dopo passo. Buona serata.»

In attesa che ci faccia sapere gli sviluppi, è interessante ricordare che l'adire per vie legali della Boschi riguarda non una denuncia penale, cosa che avrebbe potuto e forse dovuto fare in merito all'affermazione fatta De Bortoli sul darsi da fare dell'allora ministra alle Riforme per vendere Banca Etruria ad alcuni istituti di credito italiani, ma una causa civile di risarcimento danni basata non si sa bene su quali presupposti visto che Maria Infuriata potrebbe sbattere il muso sulle dichiarazioni di Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, cui lei si sarebbe rivolta per risolvere i problemi di Etruria e del babbo.

Se l'azione civile fosse partita dopo che un tribunale avesse accertato il reato di diffamazione, allora la faccenda avrebbe un senso... ma così, l'adire per vie legali della Boschi si prospetta come pura fuffa, tanto per alzare un po' di polvere e far credere alla gente che De Bortoli abbia detto il falso... Tanto prima che la causa venga discussa in tribunale passeranno mesi e si saranno pure celebrate le elezioni. L'importante è darla a bere... poi si vedrà.

Questa è stata la replica di De Bortoli su twitter: