L’ondata di calore che sta investendo l’emisfero settentrionale è ben più di un’anomalia stagionale: è l’ennesimo segnale, chiaro e allarmante, dei cambiamenti climatici in corso. Le temperature record, rilevate in numerose aree, non lasciano spazio a interpretazioni ambigue. Secondo gli esperti meteorologici delle Nazioni Unite, queste condizioni estreme richiedono sistemi di allerta precoce più efficaci e un’azione concreta per proteggere la salute pubblica.
In Spagna, la città di El Granado ha toccato i 46°C, un valore da bollino nero. Ma non è un caso isolato: in gran parte dell’Europa, le temperature restano elevate anche di notte, impedendo al corpo umano di recuperare dallo stress termico accumulato durante il giorno. E le conseguenze iniziano a vedersi: a Barcellona, una spazzina è morta dopo il turno di lavoro, portando alla ribalta la questione – spesso ignorata – della sicurezza dei lavoratori esposti al caldo.
Clare Nullis, portavoce dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), ha dichiarato senza mezzi termini che “tutti sono a rischio” durante le ondate di calore. L’OMM punta il dito contro il cambiamento climatico causato dall’uomo, evidenziando come anche le temperature marine nel Mediterraneo abbiano raggiunto livelli insolitamente elevati per questo periodo dell’anno.
Le prospettive per il futuro sono tutt’altro che rassicuranti: entro il 2050, circa metà della popolazione europea potrebbe trovarsi ad affrontare un rischio alto o molto alto di stress termico durante l’estate. È un’emergenza silenziosa, ma non per questo meno letale.
Per contrastare questa crisi crescente, l’OMM promuove iniziative come “Early Warnings for All” e il Meccanismo di Coordinamento dell’OMM (WCM), strumenti che forniscono informazioni meteorologiche e climatiche affidabili per sostenere le regioni più colpite.
Anche in Italia si corre ai ripari: il Ministero della Salute ha attivato piani di prevenzione mirati, con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione – anziani, malati cronici, persone sole. Tra le misure adottate: sorveglianza attiva da parte dei medici di base e campagne informative su come proteggersi dalle alte temperature.
Ma tutto questo non basta. L’OMM ribadisce la necessità urgente di sistemi di allerta precoce integrati e piani d’azione sanitari coordinati. Il cambiamento climatico non è un problema del futuro: è già qui, e miete vittime. Ignorarlo equivale a scegliere deliberatamente di restare indifesi.