Si chiamava Boris Hagelin. Era uno svedese di origini russe che fuggì negli Stati Uniti durante l'occupazione della Norvegia da parte dei nazisti negli anni '40.  

Tutto ciò è abbastanza confuso? Non potrebbe essere altrimenti, perché Hagelin è l'inventore di macchine per la crittografia che per dimensioni e maneggevolezza vennero utilizzate sul campo dalle truppe americane.

A quell'epoca si deve l'inizio della collaborazione tra Boris Hagelin e William Friedman, crittografo dell'esercito americano che lavorava per l'NSA. 

Una collaborazione non disinteressata.

Infatti, la ditta con sede in Svizzera, Crypto AG, che dagli anni '50 iniziò a vendere macchine per crittografia in tutto il mondo era segretamente anche di proprietà della CIA e dei servizi segreti della Germania occidentale

Questa "partnership" ha fatto sì che i dispositivi venduti dalla Crypto producessero dei documenti che potevano, in realtà, essere facilmente e comodamente decodificati dalla BND e dal servizio di spionaggio Usa.

Questa"scomodissima" notizia, tra i segreti più custoditi della Guerra fredda, è stata portata alla luce da un'inchiesta congiunta realizzata dal Washington Post, dall'emittente pubblica tedesca ZDF e da quella svizzera SRF.

Per la CIA, acquisire la proprietà della Crypto è stato il "colpo del secolo", dato che, in questo modo, i governi stranieri hanno finito per pagare Stati Uniti e Germania occidentale per il "privilegio" di far conoscere loro qualsiasi segreto. La Crypto AG, nel corso degli anni, ha realizzato profitti per milioni di dollari, andati alla CIA e al BND.

Russia e Cina non si sono mai fidate di quelle macchine e non le hanno mai utilizzate, ma non è così per altri Paesi. A partire dalla guerra fredda fino agli anni 2000, la Crypto AG ha fornito dispositivi di codifica a oltre 120 governi, tra cui quelli di Iran, India e Pakistan.

Grazie a ciò gli Stati Uniti hanno potuto monitorare gli iraniani durante la crisi degli ostaggi del 1979, fornire informazioni alla Gran Bretagna sui militari argentini durante la guerra delle Falkland... e solo per fare qualche esempio.

L'operazione è proseguita fino a poco tempo fa, con l'attuale società Crypto International (adesso svedese), formata dopo che una parte della società originale è stata acquisita nel 2018 da un investitore, che ha dichiarato di non avere "alcun legame con la CIA o il BND", aggiungendo di essere sconvolto da quanto svelato dall'inchiesta giornalistica.

Il governo svizzero è stato informato dell'inchiesta già lo scorso novembre ed ha nominato un giudice federale in pensione per indagare. Il governo federale, però, era da sempre a conoscenza del "segreto", tanto che era uno dei pochi ad avere una macchina Crypto non manomessa. 

Un serio danno per la Svizzera che potrebbe avere conseguenze devastanti per un Paese che ha fatto della neutralità la sua bandiera, costruendo su di essa la sua fortuna economica.

Questa vicenda spiega anche perché gli americani non vogliono Huawei come fornitore delle infrastrutture della rete 5G. Se sono i cinesi a creare la rete, come potrebbero poi gli americani riuscire a spiare i contenuti che su quella rete verranno poi distribuiti e condivisi? Senza dimenticare, naturalmente, che i cinesi potrebbero effettivamente fare altrettanto. La storia è solita ripetersi!