Venerdì, otre a comunicarci che a dicembre dello scorso anno il commercio al dettaglio ha avuto un andamento positivo - sia in relazione al valore che al volume - per il dato congiunturale, per quello trimestrale e per quello tendenziale, l'Istat ha pubblicato anche la nota mensile sull'andamento dell'economia a gennaio 2020

In questo caso, l'ottimismo provocato dall'andamento del commercio al dettaglio si spegne. È sufficiente scorrere i grafici del report per capire che il futuro non sarà roseo.

La linea del grafico che indica l'andamento attuale del commercio mondiale è in discesa, mentre l'indice di incertezza per quello futuro è in deciso rialzo. Questo ci può consolare del fatto che se l'Italia andrà male non sarà solo per colpa dell'Italia! E che l'andamento dell'economia anche nel nostro Paese non potrà essere positivo, lo conferma l'indicatore anticipatore che mantiene un orientamento negativo, "anche se con una intensità più contenuta rispetto ai mesi precedenti".

Inoltre, la tabella dei principali indicatori congiunturali che raffronta i dati dell'Italia con quelli della media degli altri Paesi dell'area euro non è affatto consolante, anche se dobbiamo però ricordarci che tali dati sono in gran parte caratterizzati dall'andamento positivo dei dati macro dei Paesi dell'Est, a cui l'Europa concede di attuare strategie politiche commerciali anti concorrenziali basate anche sullo sfruttamento del lavoro e su una carenza di diritti.

Nell'ultimo periodo, inoltre, in Italia si registra un andamento negativo dell'occupazione, con un tasso di disoccupazione in leggero aumento.

A gennaio, sia in Italia che nell'area euro, l'inflazione ha dato segnali di ripresa, ma le attese per i prossimi mesi suggeriscono il proseguimento della fase di moderazione dei prezzi.

In positivo, in controtendenza con il riassunto precedente, la fiducia dei consumatori che ha segnato un aumento diffuso in tutte le sue componenti, anche se l'indice composito del clima di fiducia delle imprese è peggiorato, sebbene per la manifattura si siano evidenziati alcuni segnali di miglioramento.

Naturalmente, il riassunto di questi dati solo parzialmente tiene conto delle conseguenze economiche del coronavirus di Wuhan che per la Cina produrrà una consistente riduzione del Pil per il 2020, "ad oggi" stimata al 5%.