Dott. Vincenzo Petrosino - Oncologo Chirurgo, Salerno
Una sola domanda di partecipazione al concorso, ma non ammissibile. Non c'è dunque nessun iscritto al concorso per 6 posti da dirigente medico nella Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza indetto dal Cardarelli di Napoli, il più grande ospedale del meridione, balzato nei giorni scorsi agli onori delle cronache proprio per il pronto soccorso superaffollato.
Il flop del concorso - per un incarico a tempo determinato di sei mesi, rinnovabile - lascia quindi il personale del pronto soccorso del Cardarelli a 43 medici, di cui 25 hanno però firmato la lettera preventiva alle dimissioni.
Dopo il grande affollamento dei giorni passati, ora la situazione è migliorata anche grazie alla rete di collaborazione di altri ospedali per i ricoveri nei reparti, cui è destinato in media circa il 40% di chi arriva al pronto soccorso. Oggi ci sono 80 persone nel reparto, mentre nelle ultime 24 ore sono stati trasferiti sei pazienti verso altri ospedali partenopei: tre, con patologie ma anche con il covid, al Loreto Mare, due al San Giovanni Bosco e uno al Policlinico di Napoli.
A leggere dall'Ansa una notizia del genere lascia, a chi ha sulle spalle oltre 40 anni di professione medica, un senso di vuoto. Era 45 anni fa che "orgoglioso" frequentavo la 11ª divisione del Cardarelli con il Prof. D'Ambrosio e il prof Costagliola. Due ricordi indelebili della mia vita. Due persone che all'ora "ancora studente" al 4-5° anno, devo tanto della semeiotica e della clinica che conosco. Erano i tempi in cui si usavano le mani, le orecchie, gli occhi e la testa. L'ecografia non c'era ancora, l'epatite B si conosceva grazie al prof. Piazza. La semeiotica era Mancini, la clinica era Condorelli, la chirurgia erano Zannini e Mazzeo. Avrei dato chissà cosa, al tempo, per essere un "medico del PS del Cardarelli".Cosa è accaduto? Chi è il responsabile di tutto questo?Certamente la politica ha avuto un ruolo decisivo... voglio raccontare un episodio dei tempi a cavallo tra DC e Socialisti.Un presidente venne a fare visita al reparto di chirurgia e noi contenti e fiduciosi gli illustravamo le difficoltà del post terremoto e del reparto, delle carenze di medicinali e "di ferri chirurgici".Il politico annuiva e ascoltava e ad un certo punto disse: "Ora parliamo di cose serie, voi a chi votate?"Da quel giorno ho capito molte cose! Via la politica, i politicanti e i faccendieri arrivisti dalla sanità. La sanità va gestita da persone che conoscono almeno di cosa si parla e che siano ferrati in materia, non pizzaioli o ragionieri!