I leader dell'UE riuniti a Bruxelles per discutere del prossimo ciclo istituzionale
Il risultato delle elezioni europee non cambia gli equilibri esistenti all'interno del Parlamento Europeo, la cui maggioranza tra popolari, socialisti e liberali ha numeri più che sufficienti per formarsi. Quindi, la prossima Commissione sarà guidata da un presidente che non potrà non essere espressione di tale evidenza, con la von der Leyen che vuole un secondo mandato e che pertanto rimane la favorita all'incarico, visto che a supportarla sono i democristiani tedeschi che, come PPE, appartengono al gruppo che a Bruxelles ha conquistato più seggi.
Nonostante queste banalissime evidenze siano note già dallo scorso lunedì, la propaganda di regime italiana vuol far credere - forse a degli idioti - che la (post) camerata Meloni sia andata oggi nella capitale del Belgio a dare le carte per le nomine perché l'unica in grado di farlo avendo "vinto" le ultime elezioni con "700mila voti in meno" rispetto alle politiche di un paio di anni fa... una baggianata che da una settimana i media italiani ripropongono in tutte le salse.
Questo lunedì, i leader dell'UE si ritrovano a Bruxelles per discutere del prossimo ciclo istituzionale in un Consiglio europeo informale per la designazione dei prossimi incarichi:
- elezione del presidente del Consiglio europeo,
- nomina del presidente della Commissione europea,
- nomina dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Qualsiasi decisione del Consiglio europeo deve rispecchiare la diversità dell'UE in termini geografici, di dimensioni del paese, di genere e di affiliazione politica.
In pratica, al posto di Gentiloni, a rappresentare l'Italia nel Consiglio europeo dovrà esserci un commissario (post) fascista di cui Meloni dovrà contrattare il ruolo... ma questo non ha nulla a che vedere con il risultato delle ultime elezioni europee. Infatti, a rappresentare la Germania, nonostante i neonazi di AfD siano il secondo partito tedesco in Europa, non ci sarà certo un loro rappresentante. Lo stesso vale per la Francia, a meno che i neofascisti di Le Pen e Bardella non riescano a formare un governo dopo il 7 luglio, mentre il loro peso nelle decisioni del Parlamento europeo rimane inalterato, come nella precedente legislatura.
Inoltre, le carte che Meloni potrà dare sono collegate al debito pubblico italiano e al patto di stabilità che lei stessa ha accettato nonostante costi all'Italia ogni anno mezzo punto di Pil. Quindi, solo pensando ai Paesi cosiddetti frugali, le "imposizioni" di Meloni non possono che essere solo frutto della fantasia dei propagandisti di regime alla Porro e alla Capezzone... solo per fare un paio di esempi.
E tanta è l'influenza sui leader europei di Meloni che la premier, prima dei lavori ha incontrato nientepopodimeno che il "collega" ungherese Viktor Orban.
Questo un riassunto dettagliato sulle attività di cui nelle prossime settimane dovrà occuparsi il Consiglio europeo:
Poteri di nomina
Il Consiglio europeo svolge un ruolo importante in varie procedure di nomina per incarichi di alto profilo a livello di UE, in particolare:
- eleggere il presidente del Consiglio europeo
- proporre il presidente della Commissione europea
- nominare l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza
- nominare ufficialmente l'intero collegio dei commissari
- nominare il comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE), compreso il presidente della BCE
Elezione del presidente del Consiglio europeo
Il Consiglio europeo elegge il proprio presidente, ruolo introdotto per la prima volta nel 2009 con il trattato di Lisbona. Tale elezione richiede la maggioranza qualificata. Il presidente resta in carica per un mandato di due anni e mezzo, rinnovabile una volta.
L'attuale presidente è Charles Michel, che ha assunto l'incarico il 1° dicembre 2019. Il 24 marzo 2022 è stato rieletto per un secondo mandato, che ha avuto inizio il 1° giugno 2022.
Proposta per il presidente della Commissione europea
Tenuto conto dell'esito delle elezioni del Parlamento europeo, il Consiglio europeo propone un candidato alla carica di presidente della Commissione europea.
Il Parlamento europeo approva il candidato proposto a maggioranza dei suoi membri. Se il candidato del Consiglio europeo non ottiene la maggioranza nella votazione del Parlamento, il Consiglio europeo propone un nuovo candidato entro un mese dalla votazione.
Il Parlamento europeo ricorre alla stessa procedura - votazione a maggioranza di tutti i deputati - per approvare il nuovo candidato proposto. La procedura è illustrata all'articolo 17 del trattato sull'Unione europea.
Nomina dell'alto rappresentante
Il Consiglio europeo è competente a nominare l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, spesso denominato "capo della diplomazia dell'UE". La decisione sul candidato proposto richiede la maggioranza qualificata e deve essere concordata con il presidente della Commissione.
Il Consiglio europeo può inoltre - sempre a maggioranza qualificata - decidere di porre fine al mandato di cinque anni dell'alto rappresentante. La procedura è illustrata all'articolo 18 del TUE.
Nomina della Commissione europea
Il Consiglio europeo nomina ufficialmente l'intera Commissione europea. Il Parlamento vota sul collegio dei commissari - il presidente della Commissione, l'alto rappresentante e gli altri commissari - mediante un voto di approvazione (maggioranza dei voti espressi).
Ottenuta l'approvazione del Parlamento, il Consiglio europeo nomina ufficialmente la Commissione europea. La decisione del Consiglio europeo richiede la maggioranza qualificata. La procedura è illustrata all'articolo 17 del TUE.
Nomine alla Banca centrale europea
Il Consiglio europeo nomina tutti e sei i membri del comitato esecutivo della Banca centrale europea (BCE), che comprende il presidente e il vicepresidente più altri quattro membri.
Il Consiglio europeo decide sulla base di una raccomandazione del Consiglio. Consulta anche il Parlamento europeo e il consiglio direttivo della BCE (composto dei sei membri del comitato esecutivo e dei governatori delle banche centrali dei 19 paesi della zona euro). Il Consiglio europeo adotta la sua decisione mediante votazione a maggioranza qualificata. La procedura è illustrata all'articolo 283 del trattato sul funzionamento dell'UE (TFUE).