In Italia si assiste, inesorabilmente, a comportamenti dubbi da parte di società finanziare, con la complicità della Banca d’Italia e della magistratura.

In questi giorni assistiamo a degli spot interpretati da un noto attore/comico che presta la sua immagine da una notissima società finanziaria. Nella pubblicità l'attore svolge le funzioni di portiere di uno stabile ed invita i loro condomini a farsi fare un prestito dalla "notissima società finanziaria", che fa capo ad un gruppo bancario nazionale, affermando che: "Basta un giorno per ricevere un prestito".

E basta anche un giorno per "rovinare" persone e famiglie. Gli interessi applicati ali finanziamenti spesso superano abbondantemente le norme della legge antiusura, ma stranamente, né magistratura né Banca d’Italia sembrano accorgerserne.

Al cittadino per denunciarlo non rimane che rivolgersi all’ABF (Arbitrato Bancario Finanziario), nominato dal Governatore della Banca d’Italia. Questo collegio quando emette una decisione si discosta totalmente dalla giurisprudenza vigente (si vedano le decisioni passate).

È ipotizzabile anche che queste persone che compongono il collegio abbiano pure offerto le loro consulenze a istituti di credito.

Pertanto, alla luce di quanto detto (supportato anche da alcune decisioni dell’ABF), si evince un conflitto d’interessi che va a scapito di utenti e norme di legge che dovrebbero far emergere comportamenti illeciti.