Una storia che va oltre la dimensione sportiva come oggi viene vissuta. La storia di un giovane ragazzo per bene, serio, di poche parole e senza strepiti o eccessi. Cresciuto anche calcisticamente nello stesso ambiente fin da bambino, fino a diventare il miglior difensore italiano al momento e il capitano della sua squadra. E nel frattempo studiava anche, per laurearsi in economia aziendale; perché c’è un dopo oltre l’esperienza sportiva.
Succede che in una estate dove sono piovute milionate a palate che hanno fatto ingolosire personaggi di ogni livello; compreso quel signore che dirigeva la nostra nazionale, aveva prestigio ed era già ricco di suo abbastanza, ma con cento milioni lo si può essere di più.
Succede che in una estate da ingaggi favolosi questo ragazzo per bene una lezione l’ha data a tutti; come di sua abitudine, senza annunci o sceneggiate e con il suo solito garbo. Posto di fronte al luccichio di ingaggi milionari, di palcoscenici europei e chissà quali altri miraggi ci ha pensato e ha preferito altro.
Perché in fondo questa sarebbe una storia normale. Perché a fronte di tanti suoi coetanei che affollano le cronache con le loro stravaganze, le esibizioni e anche i loro eccessi lui, insieme a tantissimi altri, percorre un’atra strada.
Tantissimi ragazzi e ragazze che percorrono una strada meno chiassosa, fuori dai riflettori, e fatta di lavoro, di preparazione e di valori, col desiderio di dare un senso a quello che vogliono fare. Un senso che il denaro non basta a comperare.
Farà più notizia forse l’ennesima trovata da grande fratello, ma se qualcosa di buono potrà venire in futuro arriverà da questi ragazzi. Io ci credo, e ci conto!