Economia

Cotto d’Este e Lea Ceramiche premiati agli Archiproducts Design Awards 2024

In occasione dell’edizione 2024 degli Archiproducts Design Awards, i premi che celebrano le eccellenze del design a livello internazionale, i brand Cotto d’Este e Lea Ceramiche di Panariagroup si sono distinti grazie ad alcune delle loro più recenti collezioni, sinonimo di eccellenza estetica, design e attenzione alla sostenibilità. Arketipo di Cotto d’Este è stata premiata con il Sustainability Award, mentre Segni su Pigmenti di Lea Ceramiche ottiene l’Archiproducts Design Award.

I premi sono stati assegnati da una giuria internazionale che comprende alcuni tra i più rinomati architetti, designer, giornalisti, fotografi di architettura e direttori creativi a livello globale, che hanno riconosciuto e premiato il valore di quei progetti capaci di offrire un senso di affidabilità e di andare oltre le convenzioni.

Ad Arketipo di Cotto d’Este è stato attribuito il Sustainability Award. Designer e progettisti esperti di eco-design e sostenibilità ne hanno premiato la bellezza - frutto di un ciclo produttivo altamente virtuoso e attento agli impatti ambientali - e l’appartenenza delle lastre ultrasottili in 6,5 mm al progetto THINk ZERO. Ad essere riconosciuto, infatti, è proprio il suo essere una collezione attenta alla sostenibilità, trasversalmente ai differenti spessori che la compongono. Prime tra tutte, le grandi lastre ultrasottili, fiore all’occhiello del brand e risultato di una tecnologia esclusiva capace di offrire una forte riduzione di consumi energetici ed emissioni, completamente compensate, nel caso di Kerlite 6plus, attraverso la partecipazione a progetti internazionali di mobilità sostenibile. Ma non solo. Anche le lastre in 14 mm confermano il forte impegno ecologico di Cotto d’Este, forti di una lavorazione esclusiva di elementi naturali, un utilizzo del 40% di materiale riciclato, il recupero totale dell'acqua di produzione, la riduzione dei rifiuti e un tasso di riciclo vicino al 100%.

“Siamo orgogliosi di aver conseguito questo premio, ancora una volta. Risultato di oltre 30 anni di profondo know how, Arketipo rappresenta appieno l’essenza di Cotto d’Este: un equilibrio perfetto tra modernità e tradizione, artigianalità e tecnologia industriale, estetica e performance. Vedere riconosciuto con il Sustainability Award il nostro impegno nell’offrire un prodotto che si distingue anche per essere sostenibile, è per noi motivo di grande soddisfazione, uno stimolo a continuare a guardare al futuro, innovando il mondo della ceramica e dell’architettura” afferma Bruno Buratti, brand manager di Cotto d’Este.

Segni su Pigmenti di Lea Ceramiche, invece, è stata insignita dell’Archiproducts Design Award, a testimonianza della perfetta sintesi tra ricerca e processo creativo, per un prodotto dall’estetica all’avanguardia come quella offerta dalla più recente collezione nata dall’estro creativo di Ferruccio Laviani. Apprezzata dalla giuria degli ADA 2024, Segni su Pigmenti coniuga design e artigianalità su una seconda pelle ceramica versatile, flessibile e resistente, in grado di offrire nuove prospettive nel mondo dell’architettura e dell’abitare.

“L’Archiproducts Design Award rappresenta un ulteriore e significativo riconoscimento del pregio di una collezione come Segni su Pigmenti che, nel corso dell’ultimo anno, ha ottenuto importanti consensi per la sua dirompente carica di innovazione visiva e tattile. Un premio che testimonia la vocazione al design di Lea Ceramiche, oltre che l’eccellente risultato della proficua collaborazione di lunga data con un designer del calibro di Ferruccio Laviani. Un nuovo traguardo che ci riempie di orgoglio” dichiara Andrea Anghinetti, brand manager di Lea Ceramiche.

In occasione della serata di premiazione, Segni su Pigmenti è stata protagonista della speciale installazione realizzata per l’allestimento dello spazio in cui si è svolto l’evento: ne sono state messi così in risalto la versatilità e la qualità del design.

 

Le collezioni premiate agli Archiproducts Design Awards

Arketipo di Cotto d’Este

Arketipo segna un nuovo importante milestone per il premium brand di Panariagroup che ha fatto della ricerca e della continua innovazione la propria mission e firma stilistica. Grazie a questa collezione, Cotto d’Este ridefinisce gli standard, trasforma e plasma gli ingredienti delle superfici ceramiche in qualcosa di inedito e originale, sia per estetica che per effetto materico. 

Con Arketipo, decade il rimando ai filoni stilistici tipici della ceramica come le pietre, i cementi, le resine o le terre crude; prende vita un materiale ceramico «in purezza», che si discosta dall’interpretazione dell’esistente per attingere da molteplici ispirazioni e creare un insieme innovativo di texture, mix grafico e gamma cromatica. Arketipo riprende antichi processi artigianali che prevedono l’utilizzo di frammenti di materiali eterogenei, pressati e miscelati insieme a malte cementizie, per creare una superficie compatta ma dall’aspetto variegato e inedito.

Ciò che ne deriva è una collezione composta da un mix di grani, scaglie e sabbie la cui densità, dimensione e colorazione definisce il movimento e determina 2 distinte versioni grafiche. La prima versione, declinata nell’iconico 14 mm e nella variante outdoor da 20 mm e disponibile in 5 cromie (Lumen, Pulvis, Creta, Arena e Cotto), è più disomogenea ed espressiva; la seconda, declinata nelle lastre sottili KERLITE da 6,5 mm, è più uniforme e valorizza al massimo il colore, in modo vigoroso, riproposto nelle cromie principali. Le lastre ultrasottili – da 3,5 mm - introducono altri 6 colori d’accento quali Carminio, Avio, Nives, Helios, Silva e Nox, varianti spiccatamente decorative che definiscono maggiormente l’identità eclettica di Arketipo.

Ai colori si affianca un’ampia proposta di finiture e formati che consente una grande libertà nel concepire gli spazi e la loro estetica e qualifica ancor di più le potenzialità enormi di questa nuova straordinaria collezione. 

 

Segni su Pigmenti di Lea Ceramiche a firma di Ferruccio Laviani

Il design attinge continuamente agli stimoli provenienti da svariate discipline: cinema, moda, arte - per citarne alcune - e parte del lavoro del designer consiste proprio nel reinterpretarne gli elementi e le caratteristiche, per dare vita a qualcosa di nuovo. La capsule Segni su Pigmenti, nasce così da un’elaborazione della grafica delle ceramiche figurative degli anni 60 e dalle sperimentazioni dell’arte concettuale. 

Ferruccio Laviani ha declinato in senso decorativo i cromatismi del progetto Pigmenti, sovrapponendovi linee imperfette e gocce pennellate che diventano texture dal rilievo materico, dando vita a superfici vivide e dinamiche. La collezione si articola in 5 varianti - Segno &, Segno +, Segno =, Segno # e Goccio - che si combinano con le 12 nuance di Pigmenti. Il risultato è una gamma dai toni contemporanei, ispirati alle cromie naturali e al tempo stesso ricercate: dall’ocra, alla terra, passando a colori più freddi, come il verde e il blu, fino ai neutri e i grigi.

Non solo espressione di eccellenza estetica, Segni su Pigmenti è una collezione dalle elevate prestazioni tecniche: infatti, sono straordinariamente sottili - solo 3,5 mm – grazie a Slimtech, una tecnologia che rivoluziona il processo produttivo tradizionale per una soluzione che ha bisogno di un minor consumo di materie prime, di acqua ed energia per esser prodotta. 

Autore redazione2
Categoria Economia
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