Siamo un popolo di pecoroni? Forse si, forse no. Forse non siamo mai stati un popolo vero, unito, ma un insieme di individui che vano ognuno per i fatti propri, che si rinchiude nel proprio orticello e che pensa a risolvere i problemi che la vita gli presenta in maniera individuale e mai collettiva. Un atteggiamento individualista e de egoista che trova un meraviglioso alibi nell’assenza dello Stato, nella pochezza della politica e dei suoi leader.

Non si spiega altrimenti l’assurda inerzia di noi italiani davanti ad una tassazione che massacra sempre e soltanto i soliti fessi, non si giustifica in alcun modo l’immobilismo e l’indifferenza per stipendi da fame a fronte di un continuo gioco al rialzo dei prezzi e l’assoluto menefreghismo per una legge previdenziale che alza sempre di più l’asticella dei requisiti anagrafici e contributivi per la pensione di vecchiaia!

Un altro popolo, massacrato in questo modo, sarebbe sceso in piazza con i forconi. Ma noi, purtroppo… non siamo ancora un popolo!

Insomma, per dirla con Massimo d’Azeglio, “Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”!