A Roma presso l'Ateneo Pontificio Regina Apostolorum un evento sulla Pace tra le Nazioni in Cristo. Al centro del convegno il più antico libro presente nella collezione della Pace della Biblioteca e degli Archivi delle Nazioni Unite di Ginevra "Fedus Christianum" (1504), tradotto di recente dal latino medievale in inglese grazie ad una donazione della Fondazione Angelini

La Pace tra le Nazioni in Cristo al centro dell'evento accademico “La Biblioteca delle Nazioni Unite di Ginevra in Apra”, tenutosi il 6 maggio presso l'aula Magna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. L'occasione nasce dalla traduzione del testo "Fedus Christianum"(1504), scritto in latino medievale dal monaco tedesco Ambrosius Alantsee, il più antico presente nella collezione della Pace della Biblioteca e degli Archivi delle Nazioni Unite di Ginevra. Il libro é stato tradotto in inglese grazie ad una donazione della Fondazione Angelini e all'iniziativa del prof. Carmelo Pandolfi, docente di Filosofia medievale in Apra e consulente scientifico della stessa Fondazione. La pubblicazione è suddivisa in sei capitoli, è un testo breve la cui particolarità è nella rilegatura: un foglio in cui sono raffigurate le note musicali.


In apertura dei lavori, padre Alberto Carrara, decano della Facoltà di Filosofia in Apra,  prendendo spunto dalle parole dell'autore Ambrosius Alantsee "Chiunque tu sia, sarai un amante della dolce pace", ha sottolineato l'importanza del testo "quale piattaforma per il dialogo e per realizzare strategie pacifiche volte a sensibilizzare sulla cultura della pace e per la promozione di un futuro pacifico". A moderare l'incontro il prof. Carmelo Pandolfi. "Esiste una pace cattiva che disturba la vera pace - ha evidenziato Pandolfi nel riassumere il testo - come dice San Tommaso c'è pace anche in una banda di ladri, perché la pace è tranquillità fondata sull'ordine; la pace è una delle otto beatitudini, c'è una pace fraterna, c'è una pace verso il Padre, c'è la pace dentro e c'é la divisione della buona pace, fondata sul Padre, il Figlio e lo Spirito, che è un interiore atto di amore, di carità. Come diceva Sant'Agostino, il confine tra la città dell'uomo e la città di Dio passa nel cuore di ciascuno di noi. La vita è inconciliabile con ciò che toglie la vita, la vita non è conciliabile con ciò che è guerra".

Al convegno sono intervenuti padre Dominic Farrell, docente di Etica in Apra, che ha illustrato la dottrina e le fonti del "Fedus christianum"; padre Eamonn ‘O Higgins, docente di Filosofia politica in Apra; Cristina Giordano, bibliotecaria responsabile servizio referenza della Biblioteca Onu di Ginevra  che ha raccontato della riscoperta di un testo antico sulla pace: il "Fedus christianum" di Ambrosius Alantsee nella Biblioteca delle Nazioni Unite di Ginevra. Presente la traduttrice Nataalya Kahn, titolare di un master all’Università di Cambridge e di Ginevra, che si è soffermata sulla difficoltà della traduzione svelando l'arcano di alcune abbreviazioni. A seguire Barbara Fleith, docente di Lingua e Letteratura tedesca all’Università di Ginevra, che ha affrontato il tema delle  "Strategie di marketing nel 1500" inerenti il ‘Fedus christianum’; Alberto Garcia Gomez, decano della Facoltà di Bioetica all’Apra e Chairholder Unesco Chair Bioetics and Humans Rights all’Apra-Uer, che ha parlato di "Gesù Cristo Re pacificatore, Speculum per principi di ieri e di oggi". In chiusura dei lavori, è intervenuto in collegamento l’ambasciatore David Fernandez-Puyana, osservatore permanente dell’Università delle Nazioni Unite per la pace presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra, che ha approfondito il tema "Educare alla pace: l’esperienza delle Nazioni Unite". L'evento si è concluso con una visita alla Biblioteca "Papa Pio XII" dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.