Si è conclusa a Sharm El-Sheik la COP27. Anche questo vertice sul clima ha prodotto un risultato dai due volti. Infatti, è da giudicare positivamente l'istituzione di un fondo per aiutare i paesi poveri colpiti dai disastri provocati dal cambiamento del clima, ma, allo stesso tempo, non è stato fatto  nulla per aumentare gli sforzi a contrasto delle emissioni che ne sono la causa.

Questo, un riassunto dei risultati più importanti raggiunti durante il vertice dopo due settimane di incontri e dibattiti:

l'istituzione di un fondo per i danni subiti dai paesi poveri a causa di disastri dovuti al clima che non riguarda solo l'invio di soldi per indennizzi e riparazioni, ma contribuisce anche a far capire che nessuno sarà lasciato indietro.

ma dopo tale passo avanti, va registrato quello fatto in senso opposto con una brusca inversione a U sui combustibili fossili, la causa primaria  dell'aumento delle temperature;

la volontà di non andare oltre la soglia di 1,5° C è stata ribadita, ma il testo a supporto non sembra garantirlo in modo formale; 

questo è dovuto all'azione delle aziende che operano nella filiera dei combustibili fossili i cui lobbisti, presenti al vertice, hanno fatto sentire la loro influenza;

comunque, tra gli aspetti positivi, la presenza del neo presidente del Brasile, Luiz Ignacio Lula Da Silva, che ha promesso di bloccare la deforestazione in quella nazione entro il 2030 e, indirettamente, anche il fatto che negli Stati Uniti i dem abbiano mantenuto la maggioranza al Senato, dando così consistenza alla promessa fatta dal presidente Biden che ha assicurato che l'Inflation Reduction Act (che include provvedimenti per la produzione di energia pulita) non sarà modificato, rafforzando così l'obiettivo Usa di riduzione delle emissioni di carbonio per il 2030.

Questo il commento del segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, in un video messaggio inviato in Egitto:

"Questa COP ha compiuto un passo importante verso la giustizia. Accolgo con favore la decisione di istituire un fondo per perdite e danni e di renderlo operativo a breve. Chiaramente questo non sarà sufficiente, ma è un segnale politico molto importante per ricostruire la fiducia".

Guterres ha però ricordato al mondo quelle che rimangono le priorità in materia di clima, compreso l'obiettivo di ridurre le emissioni globali di gas serra e mantenere vivo il limite di 1,5 gradi Celsius dell'accordo di Parigi. 

"Dobbiamo ridurre drasticamente le emissioni ora e questo è un problema che questa COP non ha affrontato",

si è lamentato, affermando che il mondo deve ancora fare un passo da gigante verso l'ambizione climatica e porre fine alla sua dipendenza dai combustibili fossili investendo "massicciamente" nelle rinnovabili. 

Il segretario delle Nazioni Unite ha anche sottolineato la necessità di mantenere la promessa a lungo ritardata di 100 miliardi di dollari all'anno in finanziamenti per il clima per i paesi in via di sviluppo, stabilendo chiarezza e una tabella di marcia credibile per avviare progetti per l'attivazione di fonti energetiche pulite.  

Ha inoltre ribadito l'importanza di cambiare i modelli di business delle banche multilaterali di sviluppo e delle istituzioni finanziarie internazionali.  

"Devono accettare maggiori rischi e sfruttare sistematicamente i finanziamenti privati ​​per i paesi in via di sviluppo a costi ragionevoli", ha affermato. 

Guterres ha anche inviato un messaggio alla società civile e agli attivisti in cui ha dichiarato che i sostenitori del clima, guidati dalla voce morale dei giovani, hanno mantenuto l'agenda in movimento nei giorni più bui e devono essere protetti. 

"La fonte di energia più vitale al mondo è il potere delle persone. Ecco perché è così importante comprendere la dimensione dei diritti umani ed il loro coinvolgimento a supporto del clima", ha affermato, aggiungendo che la battaglia che ci aspetta sarà dura e che "impegnerà ognuno di noi a combattere in trincea ogni giorno... non possiamo aspettare un miracolo". "Siamo già a metà strada tra l'accordo di Parigi sul clima [2015] e la sua scadenza nel 2030. Abbiamo bisogno del contributo di tutti per guidare la giustizia e l'ambizione", ha concluso Guterres.