Silvio Berlusconi torna in campo: il suo intervento (dal San Raffaele) alla convention di Forza Italia
La seconda giornata de "La Forza dell'Italia", la convention di Forza Italia era caratterizzata solo dalla grande attesa per l'intervento di Silvio Berlusconi. "Presidente, la tua gente ti aspetta", lo invocavano dalla pagina social del partito azzurro... e il presidente, evocato, si è alla fine materializzato.
"Eccomi ssciono qui per voi. Per la prima volta dopo un messce con camicia e giacca".
Così un Silvio Berlusconi restaurato alla (bell'e) meglio ha iniziato a parlare nel video-messaggio registrato al San Raffaele dove l'ex cavaliere è ancora ricoverato.
Un video-messaggio introdotto da Antonio Tajani che ha portato la platea azzurra ad alzarsi in piedi accompagnando la messa in onda con un lungo e caloroso applauso.
Un applauso meritato per un Berlusconi più che provato, dall'età e dalla malattia, che, nonostante la lunga e dura degenza, voleva e doveva fingere di essere ancora quello di trent'anni fa. Il sorriso forzato, che poco si adattava al volto affaticato e segnato dalla sofferenza, insieme alla scenografia allestita probabilmente in un angolo della sua stanza d'ospedale davano un senso di tristezza e di angoscia che non potevano non far nascere quell'umana pietà che si deve ad un anziano che ha poco tempo davanti a sé, facendo dimenticare quanto danno la sua presenza in politica abbia causato al nostro Paese.
Ma cos'ha detto Silvio Berlusconi?
"Qualche notte fa, qui al San Raffaele mi sono svegliato improvvisamente con una domanda in testa che non riuscivo a mandare via. Ma come mai sono qui? Ma che ci faccio qui? Per cosa sto combattendo io qui? Vicino a me vegliava la mia Marta. Anche a lei posi la stessa domanda. Perché siamo qui? E lei mi disse: Siamo qui perché hai lavorato tanto, ti stai impegnando molto per salvare la nostra democrazia e la nostra libertà. E voglio ricordarlo, voglio raccontare anche a voi quel che ho pensato e passato, anche se so che il farlo mi emozionerà davvero".
Beh, dopo tutto un inizio incoraggiante, visto che pure Berlusconi crede che il governo di Giorgia Meloni sia un governo (post) fascista che mette a rischio le garanzie costituzionali della Repubblica. Difficile spiegare altrimenti l'impegno nel voler salvare democrazia e libertà dato, che il suo partito non è certo all'opposizione, ma fa parte della maggioranza, anzi è pure indispensabile per la sua sopravvivenza, come lui stesso ha rimarcato:
"Noi siamo il pilastro essenziale e leale di questa maggioranza, siamo la spina dorsale di questo Governo. Per questo siamo in campo, per far sì che le sue decisioni siano davvero corrette, giuste, equilibrate. Noi vogliamo aumentare le pensioni, i salari, gli stipendi che sono rimasti quelli di 20 anni fa. Noi vogliamo ridurre la pressione fiscale sotto il 40% mentre ora è al 44%. Vogliamo costruire tutte le infrastrutture necessarie per rendere veramente moderno il nostro Paese. Ed ora dobbiamo anche trovare urgentemente una risposta al problema della siccità per far sì che i nostri campi non restino senza acqua e i rubinetti non restino all'asciutto, come purtroppo oggi avviene in alcune nostre città. ...Forza Italia è per noi come una religione laica, la religione della libertà di cui parlava Benedetto Croce, una religione del cuore, della mente, un impegno verso noi stessi, verso i nostri figli, verso tutti gli italiani. Allora, mi raccomando, andiamo avanti così, con convinzione, con entusiasmo, con passione. Nessuno riuscirà a sconfiggerci e vedrete che gli italiani ci considereranno i loro santi laici, i santi della loro libertà e del benessere. Io sarò con voi con lo stesso entusiasmo e lo stesso impegno del 1994 perché il futuro è delle nostre idee, il futuro deve garantirci una vera e completa libertà. ...
In queste settimane ho sentito l'affetto e la partecipazione di tante persone, anche dei nostri avversari politici, e naturalmente ringrazio tutti. Ma è il vostro affetto, è il vostro abbraccio quello che più mi ha aiutato a superare una polmonite pericolosissima. Sapevo che un compito importante ci attende e mi attende. Per questo non mi sono mai, mai, fermato, neanche in queste settimane. Ho lavorato alla nuova organizzazione del partito e per questo ora sono pronto a riprendere a lavorare con voi, a combattere con voi le nostre battaglie di libertà".
E dopo aver dato della fascista alla Meloni, Berlusconi doveva pareggiare i conti con l'opposizione, in particolare con i "comunisti"... dovunque essi siano. Se qualcuno li ha avvistati, per favore ci avverta e ci dica dove!
"Noi non siamo professionisti della politica. Siamo uomini che vengono dal lavoro, dalle professioni, dalla imprenditoria. Anche in questo siamo diversi da loro. Loro in maggioranza non hanno mai lavorato, hanno fatto solo politica, hanno parlato, parlato, parlato e soprattutto ‘sparlato'. Se chiedete a un parlamentare di sinistra cos'è il comunismo e quali sono i valori del comunismo molti di loro non lo sanno, o non lo vogliono dire. Non vogliono dirti che il comunismo crede che lo Stato sia superiore a tutto, ritengono che lo Stato debba decidere tutto, ritengono che non approvi la proprietà privata e non tutti vogliono neppure ammettere che il comunismo negli anni di Stalin e di Mao tolse ai contadini la proprietà dei loro campi lasciando morire di fame in Cina, ma anche in Ucraina e in Russia, più di 80 milioni di persone. Solo in Ucraina la carestia provocata artificialmente dai comunisti determinò almeno 5 milioni di morti. ... L'ideologia comunista nasce con l'abolizione della proprietà privata, che invece deve essere un diritto naturale di ogni essere umano. Per molti dei nostri avversari essere di sinistra è un partito preso, è una moda, è un atteggiamento, un modo per far carriera, magari anche per mettersi in tasca un ricco stipendio parlamentare. Per noi fare politica è invece batterci per i nostri valori, per la nostra libertà, per i nostri figli, per il futuro del nostro Paese, fieri e orgogliosi come siamo dei nostri ideali".
Commentare simili dichiarazioni sarebbe come sparare sulla croce rossa, quindi è meglio non farlo, richiamandosi anche in questo caso al senso di umana pietà di cui sopra.
"Cari amici, manca circa un anno alle elezioni europee. L'Europa è il nostro orizzonte di riferimento, solo l'Europa può essere protagonista nelle grandi sfide globali, a cominciare da quella posta dall'imperialismo cinese. Dobbiamo far sì che l'Europa divenga un vero Continente unito, con regole di voto diverse rispetto a quelle attuali. Dobbiamo passare dall'unanimità alla maggioranza qualificata, che io ho proposto possa essere il voto dell'80 o dell'85 per cento dei Paesi Europei. ... Dobbiamo avere un'unica politica militare con integrazione tra le forze armate di tutti i Paesi europei, con un aumento della spesa militare e con un corpo di pronto intervento".
Dopo 20 minuti, finalmente, la registrazione era terminata e con un senso di sollievo la platea ha scandito un liberatorio "Silvio, Silvio, Silvio". Berlusconi era ancora vivo.