"Ci attendiamo un raddoppio dei ricoveri ospedalieri e in terapia intensiva nella prossima settimana se il trend non muterà, ed in attesa degli eventuali benefici derivanti dalle misure dell'ultimo dpcm che potranno però evidenziarsi non prima di altri 10 giorni, mentre le terapie intensive sono già sotto pressione. A fronte di ciò e dell'assenza di una medicina territoriale, la proposta di lockdown nazionale è a questo punto ragionevole".

Questo è quanto ha dichiarato all'agenzia Ansa Alessandro Vergallo, presidente dell'Organizzazione Sindacale Nazionale degli Anestesisti Rianimatori e dei Medici dell'Emergenza e dell'Area Critica (AAROI-EMAC).

"Se pensiamo ad una proiezione a breve termine, la situazione appare al limite. Le terapie intensive iniziano ad essere in crisi per il superamento della soglia limite del 30% di posti letto occupati per malati Covid. Ma la crisi, riguarda l'intero sistema ospedaliero, per l'enorme pressione cui è sottoposto in questo momento. Una situazione dovuta anche al fatto che la Medicina del territorio, che coinvolge circa 50mila medici di base, non sta funzionando. Pertanto, visto che dalla Medicina del territorio non sta arrivando aiuto concreto e visto che gli ospedali cominciano ad essere saturi - ha concluso Vergallo - la proposta della Fnomceo [il lockdown auspicato dall'ordine dei medici, ndr] ci sembra a questo punto ragionevole. Si tratta di una proposta che accogliamo a malincuore per le implicazioni che ha, ma allo stato in cui siamo è ragionevole".

Di seguito, invece, l'intervento del presidente Vergallo, nella trasmissione Newsroom Italia su Rainews24: