Il presidente ha anche affermato che una maggiore e migliore conoscenza della situazione, come risulta da questa ampia Indagine dell’Antitrust, può suggerire interventi innovativi e risolutivi. Si tratta di adeguare l’Italia alla direttiva europea che prevede una quota di riciclo pari al 50% entro il 2020, mentre nel nostro Paese è di circa il 39% (dati Eurostat 2013) contro il 65% della Germania, il 58% dell’Austria e il 55% del Belgio. Dall’Indagine emerge con chiarezza come l’ampliamento degli spazi di concorrenza si coniughi pienamente con il raggiungimento degli obiettivi ambientali.La quota di differenziata e di riciclo, in base alle indicazioni contenute nell’Indagine, potrebbe essere ulteriormente incrementata attraverso la raccolta ‹porta a porta›: questa risulta al momento la più costosa, ma complessivamente realizza una gestione dei rifiuti più economica (perché produce valore) e più ecologica (perché promuove l’uso di prodotti riciclati).
