Sono stati presentati oggi a Roma, presso la sede della Radio Vaticana, due dei tre volumi pubblicati che sicuramente segnano una svolta nella storia del cattolicesimo Argentino e aprono nuovi orizzonti di ricerca, per migliorare la conoscenza del passato e preparare il futuro.

Partendo dallo studio di documenti declassificati degli archivi ecclesiastici sono stati pubblicati i due volumi della trilogia ( che sarà completa a fine 2023) dal titolo “La verdad los hará libres” , opera monumentale realizzata dalla Facoltà di Teologia della UCA ( Universidad Catolica Argentina) .
Si tratta di un’opera che utilizza la scienza storica come narrazione, unita al  rigore della documentazione,  e tenta di offrire  delle risposte alle questioni concernenti: la spirale di violenza in Argentina, la Santa Sede e il terrorismo di Stato.

Il primo volume tratta della Chiesa cattolica nella spirale di violenza in Argentina dal 1966 al 1983. Il secondo volume va dal 1977 al 1983 e si focalizza sulla Chiesa e il terrorismo di Stato: la sistematica violazione clandestina dei diritti umani che portò fino al fenomeno dei desaparecidos. È una vera e propria  novità nella storiografia ufficiale in quanto si basa sugli archivi ecclesiastici dai quali risalta, tra l’altro, che la Conferenza Episcopale Argentina non fu all’altezza di fronte al terrorismo di Stato. 


Il Fondo per i Diritti Umani fu messo a disposizione del pubblico e nel 2013 Papa Francesco  chiese di digitalizzare tutti gli archivi ecclesiastici. Gli autori hanno tentato di ascoltare la “voce degli archivi “ inclusi gli archivi della Segreteria di Stato. Il periodo storico del primo volume va dal 1966 al 1983 in quanto, proprio nel 1966, ci fu il golpe militare denominato “Rivoluzione Argentina “. Partire dal 1966 consente di comprendere anche il breve periodo democratico 1973-76. Il primo volume offre un’introduzione generale e numerose sono le novità rinvenute attraverso  le lettere tra l’episcopato e i rappresentanti delle istituzioni. Interessante, per esempio, ciò che il 7 giugno 1979 nella “Comisión de Enlace”, alcuni ufficiali rivelarono al nunzio apostolico Pio Laghi: cioè che le “sparizioni” facevano parte di una vera e propria strategia attuata dal governo del paese e che si era arrivati a seimila desaparecidos. E quando il Cardinale Segretario di Stato Agostino Casaroli ne venne a conoscenza rimase sconvolto. “Far sparire le persone equivale alle forme totalitarie di altri regimi materialisti ”… sostenne Casaroli e Giovanni Paolo II nell’Angelus del 28 ottobre 1979 parlò dei desaparecidos. Il volume, con professionalità e senza intento apologetico, rivela i risvolti dell’arbitrio del potere assoluto.