Bloccata in Senato la norma sulla coltivazione e la distribuzione della cannabis "light" e il Dj Aniceto, uno dei dj più impegnati nel sociale, già membro della Consulta per le politiche antidroga a palazzo Chigi, testimonial antidroga in tv anche con Piero Chiambretti e con quasi 20 anni di esperienza nella prevenzione della tossicodipendenza, ha gridato "vittoria" in un post al vetriolo sui suoi profili social.
Non usa mezzi termini il DJ ANTISBALLO: “Mi sono sempre opposto alla #cannabislight vera anticamera alle camere a gas dei nuovi nazisti del terzo millennio: gli spacciatori. Era ora che il Senato si muovesse. Lo Stato non Spaccia. Inammissibile barattare la vita dei giovanissimi per una manovra finanziaria. Drogarsi non è un gioco o un hobby mettetevelo bene in testa!” - “Per me non è mai esistita ne #cannabislight ne #cannabisnormale ma solo droga. Tutte sono droghe e circuiscono negativamente la psiche di un giovane innescando dipendenza e soprattutto la pericolosa bipolarità”-
e poi Dj ANICETO ha ulteriormente affermato: -"per me sapere dell’apertura di negozi per la vendita libera di cannabis cosiddetta ‘light’ è stato devastante. Una persona sana non pensa a vendere la droga legalmente o illegalmente ma ad evitare in tutti i modi il diffondersi di questa piaga sociale" - ha affermato Aniceto - "Si fa tanto per debellare la piaga della droga e poi bastano dei ‘negozietti’ ad annientare in un attimo, l'impegno di tanti operatori che quotidianamente si impegnano in questa che, ormai, può essere definita una vera e propria missione a favore della vita.
Mi ha fatto sempre ridere la teoria "legalizziamo la droga perché il proibizionismo non funziona... Ma non funziona nemmeno con l'omicidio ed il femminicidio!" Provocazioni a parte, la legalizzazione ha l’unico scopo di risolvere un problema di ordine economico. Ma lo Stato non può essere una banca o ancora peggio una volgarissima agenzia di scommesse. Lo stato non può abbandonare i giovani a loro stessi ridicolizzando i rischi di una sostanza stupefacente, ma deve assumere un ruolo educativo. Sdoganare un percorso per la legalizzazione è un cattivo messaggio al mondo dei giovani, la trasgressione si sposterà in avanti, verso altre frontiere.
Se la cannabis diventa legale, allora la trasgressione sarà farsi una pippata di cocaina! La libertà delle idee è importante, fondamentale, ma promuovere la vendita di sostanze stupefacenti va contro il futuro morale e fisico delle nuove generazioni! I giovani italiani non sono abbastanza maturi per affrontare seppure una piccola legalizzazione. Sarebbe come invitare Lucignolo sull'albero della cuccagna. Ricordiamo e gridiamo invece con tutte le nostre forze invece che tutte le droghe, leggere e pesanti, danneggiano gravemente la salute, in maniera irreversibile, condizionando negativamente la vita dei ragazzi e di conseguenza anche quella delle loro famiglie!"