"Alle prossime elezioni politiche non troverete, tra i candidati del M5S, chi ha già svolto due mandati. Non cambia, quindi, la regola che il Movimento si è imposto dalla prima ora come forma di garanzia affinché gli eletti possano dedicarsi al bene del Paese, senza lasciarsi distrarre dai propri destini personali.Il mio pensiero è oggi rivolto a tutti coloro che nel corso dei due mandati hanno lottato contro tutto e tutti per vincere le battaglie del M5S. Sono partiti dai banchetti nelle loro città per chiedere giustizia sociale, legalità, tutela ambientale. Hanno sopportato sacrifici e subito attacchi e offese di ogni tipo per portare a termine gli impegni assunti con i cittadini: il reddito di cittadinanza, la legge anticorruzione, il decreto dignità, il superbonus che abbatte l'inquinamento e rilancia l'economia, il taglio dei parlamentari e dei privilegi della politica. E tante altre misure.Lasciando il seggio non potranno più fregiarsi del titolo formale di “onorevoli”.Ma per noi, per la parte sana del Paese, saranno più che “onorevoli”. Stanno compiendo una rivoluzione che nessuna forza politica ha mai avuto il coraggio neppure di pensare. Stanno dicendo che per fare politica non serve necessariamente una poltrona. Stanno dicendo che la politica è dappertutto. Ovunque ci siano le urgenze e i bisogni dei cittadini, soprattutto di quelli che non hanno privilegi, che non sono affiliati alle cordate politiche e ai potentati economici.Il patrimonio di competenze ed esperienze con loro maturate non andrà disperso. Continueranno a portare avanti, insieme a noi, le battaglie del Movimento. Abbiamo bisogno della loro esperienza, della loro competenza, della loro inguaribile passione.Ora avanti, tutti insieme: ci aspetta una campagna elettorale molto dura.Ci hanno spinto fuori dal Palazzo. E lo hanno fatto con astuzia, tentando pure di attribuircene la colpa.Avanti tutti insieme per continuare a cambiare l'Italia. I cittadini onesti, i cittadini invisibili hanno ancora bisogno di noi".

Queste, nel pomeriggio di venerdì, le parole con cui Giuseppe Conte ha ufficializzato le voci che a fine mattinata già anticipavano la conferma della scelta che il Movimento 5 Stelle aveva fatto fin dalle origini: un eletto pentastellato non potrà rimanere in carica per più di due mandati... 

Per pignoleria, non è ben chiaro che cosa farebbe il Movimento nel caso in cui, anche in Italia, si dovesse creare una situazione simile a quella di Israele dove, da qualche anno, si celebrano nuove elezioni  politiche dopo neppure 12 mesi.

Ma questa è la loro scelta e va rispettata. A subirne le conseguenze, tra i nomi più noti, saranno Roberto Fico, Paola Taverna, Vito Crimi, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede...