«In tutta Italia ci sono migliaia di militanti, centinaia di dirigenti e cittadini comuni che guardano a noi, alla nostra storia, al nostro impegno con fiducia e passione. Il nostro Partito è composto da ogni singolo italiano che ha scelto liberamente di sostenerci e credere nel progetto: da chi apre la serranda di un'attività la mattina a chi lavora sotto il sole cocente d'agosto. Operai, imprenditori, professionisti, studenti, artigiani, donne e uomini coraggiosi che difendono la famiglia, il lavoro e la democrazia, con onestà e sacrificio. Non sono semplici elettori: sono persone che fanno pulsare il cuore di questo giovane ma grande Partito. Da Trapani a Trento, da Lecce ad Aosta stringono tra le mani il tricolore, ogni singolo giorno, con lealtà e determinazione. Queste persone sanno che non saremo mai indulgenti con chi, tra i nostri, dovesse fare cose incompatibili con i valori che da sempre portiamo avanti. Ma hanno anche imparato a guardare con sospetto le inchieste taglia e cuci sapientemente lanciate per riversare fango a due giorni dalle elezioni. E, soprattutto, quelle persone sanno che niente e nessuno riuscirà ad affossare il nostro sogno. Insieme, avanti, senza paura».

«Ci dicevano che Fratelli d'Italia non sarebbe mai cresciuta. Ci hanno dato per spacciati più volte. Ci hanno infangato, deriso e sottovalutato. Con la maggior parte del sistema mediatico contro, che mai ha voluto mostrare le migliaia di italiani ai nostri eventi. Eppure eccoci qua. Guardate queste piazze, guardate la gente che le compone e guardate quello che la sinistra non è più in grado di fare, troppo occupata a svendere gli interessi, i diritti e libertà degli italiani. Andiamo avanti come un sol uomo, a testa alta. Prendiamo per mano l'Italia e facciamola tornare a credere in se stessa, nelle sue potenzialità e nelle sue unicità».

Come ben ci spiegano le dichiarazioni social pubblicate in sequenza, la sora Meloni, per parare il colpo dei nazifascisti che finora l'hanno rappresentata a Milano e in Lombardia, la butta in retorica, richiamandosi al populismo, al tricolore, alla difesa della famiglia e definendo l'inchiesta che riguarda il suo partito "taglia e cuci", come se le dichiarazioni di Fidanza, Valcepina e Jonghi Lavarini fossero state dette da altri.

Ma la sora Meloni, non avendo altro a cui aggrapparsi per cercare di nascondere un elefante sotto il tappeto di un salotto, si è aggrappata al fatto che il montaggio dell'inchiesta ne avrebbe esagerato o artefatto il contenuto. Ma l'ha vista?

«Soldi in nero per campagna elettorale? Mi diano l'intero girato, lo chiedo ufficialmente, io sono molto rigida, sono rimasta colpita, ma non valuto un dirigente che conosco da più di 20 anni sulla base di un video mandato in onda a due giorni dal voto, curiosamente»

queste le parole della sora Meloni che, a sprezzo del ridicolo aggiunge: «Sono pronta prendere le decisioni del caso quando ravviso delle responsabilità reali», 

specificando anche che «con tutti i dirigenti, sia sul tema dell'onestà sia sui rapporti che non si devono avere con determinati ambienti, sono stata sempre molto chiara. Non c'è - spiega - posto in Fratelli d'Italia per razzisti, antisemiti e para-nazisti».

Intanto, il dirigente che lei conosce da più di 20 anni (complimenti!) , Carlo Fidanza (eurodeputato e capodelegazione del partito di Giorgia Meloni al Parlamento europeo), ha deciso di autosospendersi da Fratelli d'Italia:

«Ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d'Italia da attacchi strumentali».

Ma anche Fidanza la butta sul taglia e cuci, affermando che che al giornalista “infiltrato” aveva indicato di contribuire alla campagna elettorale «secondo le modalità previste dalla normativa vigente», in più occasioni «che purtroppo non sono state mandate in onda». Proprio il fatto che questi colloqui non siano stati trasmessi integralmente «la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un'immagine totalmente distorta».

E va beh... per tirare a campare, questo e altro. È come se Fidanza dichiarasse di non aver fatto fallo di mano, con il VAR che lo ritrae mentre tiene la palla in area, stretta con entrambe le mani.

Comunque, per non sbagliare, dopo il servizio andato in onda a Piazza Pulita, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con le ipotesi di finanziamento illecito ai partiti e riciclaggio. Alla Procura, evidentemente, sono bastate le dichiarazioni andate in onda.